Un punto di arrivo ed un punto di partenza: così è stata definita la firma del protocollo di intesa della rete dei Musei della provincia di Savona. 18 realtà , tra cui anche il Museo della 500 “Dante Giacosa”, che hanno deciso di unire le forze sotto il segno di una nuova concezione di “museo”, non solo sempre più aperto al pubblico, ma aperto all’intero territorio, per essere un motore di cultura e benessere, economico e non.
Tanti i temi affrontati negli interventi del presidente della Fondazione De Mari Luciano Pasquale, di Alessandra Guerrini della Direzione regionale Musei Liguria, di Matteo Bagnasco della Fondazione Compagnia di San Paolo e di Giovanni Murialdo dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri. Forti della tenacia e con quello spirito visionario evocati dall’assessore del Comune di Savona Nicoletta Negro, non bisogna infatti temere di trasformare in qualcosa di concreto quella che altrimenti è solo una bella dichiarazione di intenti. C’è infatti tanta voglia di essere operativi nei musei di Albenga, Albissola Marina, Albisola Superiore, Altare, Borgio Verezzi, Cairo Montenotte, Finale Ligure, Garlenda, Sassello, Savona, Tovo San Giacomo e Vado Ligure, pensando anche alle altrettante strutture che al momento non dispongono dei requisiti necessari per aderire alla rete, ma che non saranno abbandonate: c’è bisogno di tutti per contare e far contare l’intera provincia e l’intera regione, con un occhio al Sistema Museale Nazionale. Perché non partire dalla consolidata vocazione turistica per sviluppare la vocazione culturale e dare input a quel turismo esperienziale che va oggi per la maggiore? E, azzarda il prof. Murialdo, chiedendoci anche che visitatori vogliamo: magari persone capaci di apprezzare davvero ciò che vedono, arricchendosi ed arricchendo il territorio, non sfruttandolo in un “mordi e fuggi”, per di più di massa, che in alcune realtà (come le Cinque Terre) è fortemente in discussione per garantire la sopravvivenza stessa delle bellezze che migliaia di persone bramano ammirare. La missione educazionale non va infatti dimenticata e oggi ci sono tanti modi per attuarla in maniera efficace, ma piacevole, senza salire in cattedra e senza la “polverosità ” legata ad una vecchia concezione di museo.
La formalizzazione del protocollo è avvenuta oggi pomeriggio presso la Sala espositiva della Diocesi di Savona-Noli in Piazza Vescovato. A firmare per il “Dante Giacosa” c’era il conservatore Ugo Elio Giacobbe, accompagnato per l’occasione dal vicesindaco di Garlenda Alessandro Navone e dal direttore di “4PiccoleRuote” Stefania Ponzone; il gonfalone del Fiat 500 Club Italia è stato schierato orgogliosamente accanto a quelli dei vari Comuni firmatari e la peculiarità della nostra struttura non è certo passata inosservata. La fama internazionale della piccola bicilindrica, legata però profondamente a Garlenda al pari della natia Torino nell’immaginario dei cinquecentisti di tutto il mondo, costituisce un elemento prezioso che potrà senz’altro trasformarsi in un contributo del Museo della 500 alla rete delle strutture savonesi.
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