La vidi sul popolare sito “subito.it” e me ne innamorai. Sono una persona decisa e determinata, pertanto non indugiai e chiamai subito il numero indicato nell’annuncio. La voce era quella di una donna, una signora, molto cordiale e dal tono suadente, privo di inflessioni dialettali. Mi disse immediatamente che l’auto era promessa a un signore italo-americano che intendeva trasportarla con sé negli Stati Uniti, ma io sono un tipo tenace quando voglio qualcosa…Cominciai a farle notare dei dettagli, come la necessità di nascondere la targa onde evitare truffe sul web, e come quel colore di cui lei non aveva nozione fosse un blu turchese 419. Giorno dopo giorno i rapporti si fecero sempre più costanti, alimentati soprattutto da me, deciso a prevalere nella competizione; giacché l’americano vacillava – dubbioso sulla complessità delle procedure da espletare al fine di trasportare l’automobile negli USA – compii un passo decisivo, chiedendo alla dama, nel frattempo, di poter vedere l’auto dal vivo. Ci e fu subito feeling, non limitato alla piccola principessa azzurra…Ma aimhè! La signora era sposata con prole al seguito, mentre io sono un gentiluomo. Ci lasciammo con la volontà di concludere qualora l’americano – il quale aveva comunque diritto di prelazione – avesse ulteriormente tentennato. Poco dopo, quando lei mi vide in televisione a uno show su canale 5 si convinse come fossi proprio io la persona giusta per ricevere il gioiello del suo papà, scomparso pochi anni addietro e custode geloso della piccola 500 fin dalla giovinezza.