di Luigi Barbati Con immenso piacere ieri ho consegnato la targa del Fiat 500 Club Italia al Presidente UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) Antonino La Spina.
Segnaliamo che sul quotidiano “Il Giornale”, edizione nazionale, in edicola oggi, c’è un ampio servizio dedicato al compleanno della nostra beniamina, con tanto di richiamo in prima pagina.
Si può coniugare il padre della lingua italiana con la storica bicilindrica? Sì, se si ha una grande passione per entrambi.
di Angelo Monreale Sabato 3 dicembre a Brusimpiano (VA) si è svolta la 10^ edizione di “Fiat 500 sotto l’Albero”, con tante bicilindriche della Val Ceresio e Val Marchirolo, ultimo appuntamento del 2016 per la nostra zona.
Congratulazioni al socio Claudio Piccione, che il 17 novembre si è laureato in Sociologia all’Università di Catania con una tesi dal titolo “Fiat Nuova 500 – L’auto del Miracolo Economico”. Claudio, che abita a Biancavilla (CT), possiete una L del 1970, anzi, come scrive lui stesso, ne è “custode”.
di Ilenia e Oriana Folisi I fiduciari del Fiat 500 Club Italia della Regione Sicilia si sono dati appuntamento il 6 novembre 2016 presso i locali del Ristorante Garden di Pergusa (EN) per l’annuale riunione indetta dal referente regionale Lorenzo Ingrassia.
È ancora molto viva la commozione per la scomparsa, avvenuta nell’estate 2015, del consigliere e fiduciario Luciano Odorico. La sua figura di cinquecentista, pilota e volontario impegnato nel sociale manca a quanti hanno avuto il piacere di conoscerlo nel suo territorio (Udine-Pordenone), in tutto il nord-est e non solo.
di Andrea Mugnai E’ risaputo che il numero 17 è sinonimo di sfortuna. Probabilmente questa credenza deriva da una motivazione religiosa, in quanto nell’Antico Testamento si legge che il giorno 17 sarebbe iniziato il diluvio universale; anche la morte di Gesù sarebbe avvenuta nel giorno 17. Questo stesso numero però, abbinato alle edizioni del raduno […]
Cronaca di un disastro immenso per la bellissima Firenze, Città d’Arte. È il 4 novembre del 1966, le acque impazzite dell’Arno trasformano Firenze in un mare di melma, detriti, fango, mescolati alla nafta uscita dai serbatoio del riscaldamento.
Un’ondata di ricordi ha caratterizzato la visita che si è svolta ieri pomeriggio al Museo “Dante Giacosa”, rievocando una figura molto importante per il nostro sodalizio.