Per dirla con le parole di Camillo Boito
l’arte non è una cosa di numeri e di compasso: è soggetta alle passioni, ai pregiudizi, alla voga del dì, alla influenza di alcune piccole circostanze estrinseche e materiali, e a due bisogni umani, che all’apparenza si contraddicono: il bisogno di stupirsi della novità e il bisogno di riposarsi nel consueto.
E’ giustissimo il discorso di non affidare ai critici il gravoso compito di sentenziare a riguardo, ma se qualcosa si trova in un museo, vuol dire che quell’opera è stata capace di trasmettere un sentimento, un’idea, insomma vuol dire che “è stata oggetto di passione”.
Indipendentemente che piaccia o no alla maggioranza, se un’opera piace a qualcuno, quella è arte. A me può non piacere, può non comunicare nulla, ma comunque rimane arte.
Hai mai visto un’opera di Fontana? Potrebbe farle anche “un bimbo scemo”! Definiresti le sue opere “merda d’autore” solo perché non ti piacciono? Quella è arte, perché ha saputo comunicare concetti nuovi e dare nuova linfa, indipendentemente se a te piaccia o meno.
Fermo restando che non tutto ciò che è arte si trova nei musei…ad esempio per me è arte: la forma frattale di un broccolo romanesco, un murales, la perfezione di un cristallo di neve…