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Ciao ragazzi parlando con un 500ista mi ha detto che ha montato sulla sua 500 l’accensione elettronica per evitare tutti i problemi con le puntine e via dicendo che montando questa accensione si è tolto tanti problemi che ha avuto in passato col motore, era contentissimo del suo acquisto… dato che io di meccanica non capisco assolutamente nulla purtroppo :unsure:
volevo chiedervi cosa ne pensate? ma soprattutto se ne vale veramente la pena montarla?
Il pregio maggiore che ha l’accensione elettronica è che riesce a mantenere invariato nel tempo la regolazione dell’anticipo ottenuto mediante l’eliminazione dei contatti…cosa che con le puntine è impossibile causa la loro usura e quella del pattino che è a contatto con la camme dello spinterogeno, obbligandoci a continui controlli di manutenzione.
Altre qualità credo che dipende dal tipo che vogliamo usare, quella che elimina le puntine è la più comune.
Mimì
si, dipende anche cosa si monta. quelle tipo accuspark o powerspark nn son vere e proprie accensioni elettroniche. lo è quella della panda 30 ad esempio, o altre tipo 123 ad esempio. che elimina anche la bobina. il vantaggio dell’accensione elettronica vera e propria è , oltre a quello già scritto da mimì, il fatto che riesce a dare una scintilla sempre costante, anche ad alto numero di giri. cosa fondamentale ad esempio su un motore elaborato. per uno stradale di serie o comunque preparato soft bastan quelle ad effetto hall come le accuspark che costan una cinquantina di euro ed eliminano puntine e condensatore. se usi il tasto “cerca” troverai la discussione sulla accuspark .
[quote=”williams” post=276551]si, dipende anche cosa si monta. quelle tipo accuspark o powerspark nn son vere e proprie accensioni elettroniche. lo è quella della panda 30 ad esempio, o altre tipo 123 ad esempio. che elimina anche la bobina. il vantaggio dell’accensione elettronica vera e propria è , oltre a quello già scritto da mimì, il fatto che riesce a dare una scintilla sempre costante, anche ad alto numero di giri. cosa fondamentale ad esempio su un motore elaborato. per uno stradale di serie o comunque preparato soft bastan quelle ad effetto hall come le accuspark che costan una cinquantina di euro ed eliminano puntine e condensatore. se usi il tasto “cerca” troverai la discussione sulla accuspark .[/quote]”che elimina anche la bobina” La bobina esiste sempre altrimenti non puoi avere l’Alta Tensione.
[quote=”williams” post=276551] lo è quella della panda 30 ad esempio, o altre tipo 123 ad esempio. che elimina anche la bobina. .[/quote]
Perdonami di dissentire…. Ma quella della panda30 non è una vera e propria accensione elettronica, ma semplicemente una bobina a scarica persa, comandata cmq da un contatto meccanico delle punte e dal condensatore… A differenza della 123 o accu/powerspark ( che sono delle bancarelle a mio avviso) o le accensioni fire le quali hanno un sistema di lettura completamente elettronico, per via del sensore magnetico e centralina(in alcuni casi), come il sistema Fire o la Nanoplex(la quale elimina completamente lo spinterogeno)… La bobina ci sarà sempre, per portare la corrente alle candele…
Cmq vero è che con le elettroniche si ha una pulizia e costanza della corrente sulle candele, ma è anche vero che si perde quella di corposità di scintilla, data dal sistema tradizionale bobina punte calotta/distributore…
Io utilizzo la Fire col 700 e mi trovo bene .. Mai un problema.. .
[quote=”Abarthista” post=276557][quote=”williams” post=276551]si, dipende anche cosa si monta. quelle tipo accuspark o powerspark nn son vere e proprie accensioni elettroniche. lo è quella della panda 30 ad esempio, o altre tipo 123 ad esempio. che elimina anche la bobina. il vantaggio dell’accensione elettronica vera e propria è , oltre a quello già scritto da mimì, il fatto che riesce a dare una scintilla sempre costante, anche ad alto numero di giri. cosa fondamentale ad esempio su un motore elaborato. per uno stradale di serie o comunque preparato soft bastan quelle ad effetto hall come le accuspark che costan una cinquantina di euro ed eliminano puntine e condensatore. se usi il tasto “cerca” troverai la discussione sulla accuspark .[/quote]”che elimina anche la bobina” La bobina esiste sempre altrimenti non puoi avere l’Alta Tensione.[/quote]
:laugh: attenzione Williams, l’accensione della Panda 30 non è elettronica. Perdonami la correzione 😉 . È sempre a puntine e condensatore, solo che si elimina calotta e spazzola avendo le due uscite delle candele direttamente sulla bobina. Tecnicamente si chiama “a scintilla persa” perchè ad ogni ciclo scoccano 2 scintille contemporaneamente, una nel cilindro in fase di scoppio e l’altra nel cilindro in fase di incrocio (fase in cui non è necessaria una scintilla, quindi è persa 😉 ), e si usava più per motivi di inquinamento, perchè la scintilla persa dovrebbe incendiare i gas incombusti, riducendo quindi l’inquinamento. Poi si usò molto anche sulle 500/126 perchè, non avendo calotta e spazzola, aveva meno dispersioni di corrente (già scarsa di suo); la corrente generata dalla bobina va direttamente alle candele. Inoltre la bobina della Panda era di generazione più recente, quindi un po’ più efficiente.
Riguardo invece al quesito sull’accensione elettronica, personalmente approvo in pieno questa scelta. I motivi sono gli stessi citati da Mimì. Inoltre, l’accensione citata da Williams, da la possibilità di cammuffare il sistema senza che si noti troppo, per i puristi che vogliono l’originalità. Altrimenti si possono adottare altre accensioni, se si ha la manualità, ma è indubbiamente vantaggioso cestinare la vecchia accensione sostituendola con una elettronica.
Fattore da non sottovalutare per propendere per questa scelta è la “qualità ” dei ricambi oggi disponibili, imparagonabile a quelli dell’epoca; da valutare sempre il tipo di vettura che si vuole e l’utilizzo che se ne va a fare.
scusate l’imprecisione, ma qui molti dicono di montare l’accensione elettronica della panda 30, e da tanti così è venduta, anche da noti siti on line. nn avendola mai montata credevo fosse una vera e propria accensione elettronica. mi scuso.
per il discorso bobina …certo , avete ragione , ci deve essere. tanto più che molte macchine ne hanno una per cilindro. credvo che fosse tutto integrato nel sistema di accensione elettronica perchè ho visto delle 500 con l’accensione elettronica e la bobina classica del 500 nn l’avevano. come fanno ad andare?
per intenderci,,,,credevo che in quella “scatolina” al posto della bobina di serie, che qui esempio han attaccato alla paratia posteriore, ci fosse già un sistema che sostituisce la classica “bobina a cilindro” che qui nn vedo.
http://www.bachecaannunci.it/adpics/img_2272181.jpg
perfetto grazie per le risposte!!!! ora ne so di più e sono molto tentato di prenderla anch’io… 😉
Grazie all’amico Williams, vedo che qui potrebbe esserci un po’di confusione. Provo a fare chiarezza, usando termini più semplici possibili.
Il sistema di accensione delle nostre 500 sapete tutti come è composto. Per generare l’alta tensione necessaria per far scoccare la scintilla sulla candela si usa la bobina. Questa è praticamente un trasformatore. Come tutti i trasformatori, al suo interno ci sono due avvolgimenti. Al primo (primario) si collega il positivo del blocchetto di avviamento e il filo delle puntine. Potete ben capire che quando le puntine sono chiuse, c’è un passaggio di corrente continua nel primario della bobina, visto che come ho scritto sopra, un capo è collegato al positivo tramite il blocchetto e l’altro è a massa tramite le puntine. Questo crea un campo magnetico costante all’interno della bobina stessa. Il condensatore, in questo caso, è in corto circuito a causa delle puntine. Quando le puntine si aprono, la corrente cessa di scorrere e si crea una variazione del campo magnetico all’interno della bobina. Per effetti elettromagnetici che non sto a spiegare, questo fatto crea una tensione nell’altro avvolgimento della bobina (secondario). Questa tensione, amplificata, crea la scintilla necessaria alla candela. Il condensatore ha un duplice scopo: quello di evitare che scocchi la scintilla tra i contatti delle puntine (prolungando la vita di queste ultime) e di aumentare la tensione sul primario, per avere quindi, di conseguenza, una tensione ancora più alta sul secondario. I limiti di questo sistema sono molti:
La tensione che si riesce a creare sul primario della bobina è relativamente bassa, di conseguenza sarà bassa anche quella generata dal secondario.
Non è adatta per alto numero di giri, perchè, oltre a non fornire una scintilla potente, i contatti delle puntine tendono a essere imprecisi e a saltellare (effetto rimbalzo).
Richiede continue verifiche dell’efficienza del sistema.
Una bobina di vecchia concezione che fa quel che può.
Ha parecchie dispersioni (causate dai vari componenti: calotta, spazzola, cavi, prolunghe candele).
Per quanto riguarda l’accensione elettronica, di queste ne esistono una miriade di tipi, ma mi limito a descrivere il principio di funzionamento di quelle utilizzate per la conversione delle 500.
In questi sistemi è presente un modulo di potenza che possiamo volgarmente chiamare amplificatore. Quest’ultimo ha bisogno di sapere, tramite un segnale elettrico, il momento in cui deve scoccare la scintilla. Per fare ciò, può usare le stesse puntine, che diventano un interruttore di segnale, di conseguenza la loro vita sarà praticamente eterna, visto che la corrente che le attraversa è insignificante. Questo principio era usato dall’impianto Magneti Marelli Dinoplex che equipaggiava le Fiat Dino, la Dino (Ferrari) e la Lancia Stratos.
In alternativa può usare un sensore elettronico, che invierà al modulo il segnale necessario. A questo punto sarà il modulo che invierà una tensione (di molto superiore rispetto a quella generata dall’impianto a puntine) alla bobina. Quest’ultima farà lo stesso lavoro dell’impianto a puntine e cioè trasformerà la tensione applicata sul primario, in una tensione molto più elevata sul secondario. Solo che il risultato finale sarà più elevato.
Ho cercato di descrivere il tutto con termini molto basilari, quindi mi scuso se qualche persona più tecnica giudica questa descrizione approssimativa. Era per far capire a tutti. Spero di esserci riuscito.
credo che la confusione l’abbia creata io col mio modo di esprimermi,. lo so bene che con 12 volt nn ci fai andare un motore 🙂 . forse nn dovevo scrivere ” elimina la bobina”, ma la bobina di serie viene rimossa…o tolta. o boh. . chiedo venia, io nn son preparatore, ne faccio motori per lavoro o per amici. son solo un semplice appassionato e magari nn uso la terminologia giusta per farmi capire. comunque sta di fatto che se si monta l’accensione a scintilla persa della panda, grazie per aver spiegato come funziona, la classica bobina del 500 nn c’è più. o no…..
Ciao, forse è più facile eliminare lo spinterogeno usando delle bobine a blocco…occorre però qualcosa che comandi il momento di accensione.
Il sistema di accensione a scintilla persa lo ha usato la Citroen sulla sua 2 CV molto prima della “rivoluzionaria” Fiat Panda….in quei motori lo spinterogeno non è visibile, è inserito sotto la ventola di raffreddamento e comandato dall’albero motore….un classico di funzionalità e economia eliminando il superfluo.
Mimì
[quote=”mimidiroma” post=276615]Ciao, forse è più facile eliminare lo spinterogeno usando delle bobine a blocco…occorre però qualcosa che comandi il momento di accensione
Mimì[/quote]
Esiste la Nanoplex della 700ED… (L’ho citata anche su)
Ruota fonica – sensore – centralina – bobina….
Provata sulla 500 di un mio amico al giro del Garda… Circa 150km… E la differenza la senti quando dai gas.. Poi ovvio non si può pretendere la luna, specie su un 650 con una cammetta ed uno scarico…. Cmq è una bella accensione elettronica….
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