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  • This topic has 16 replies, 5 voices, and was last updated 18/04/201916:09 by Chiuritusu.
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  • #476677
    corbru
    utente

      Buonasera a tutti.
      Grazie per l’invito a presentare il mio lavoro.

      Allora, dopo avere rifatto i perni fusi ed i loro i braccetti, comprato ammortizzatori e cuscinetti nuovi, e naturalmente già che ci siamo una revisone all’impianto frenante mi rimane da risolvere il problema principale: una campanatura orrendamente positiva. I pneumatici che adesso sono pronti per essere sostituiti sono praticamente lisci nella loro metà esterna.

      Sono quindi partito dall’inizio, sostituendo i “grapponi” della balestra e facendo un precarico della stessa come si deve. Credo che questo sia forse il primo punto, ed il più importante per avere una campanatura corretta.
      Prendendo ispirazione dal noto manuale di revisione, sto disegnando un attrezzo per eseguire il precarico della balestra (con la macchina sui cavalletti, e quindi senza sacchi di cemento o cristiani pazienti a fare da carico statico).

      Con l’aiuto del mio amico Gennaro (IL Fabbro) ho costruito l’attrezzo di cui sopra, e vorrei condividere qui alcune considerazioni.
      La prima e la più importante riguarda la SICUREZZA. Molti di noi, me compreso, non sono meccanici professionisti, e dedicano il tempo libero per lavori più o meno complessi alla nostra macchinina. Spesso lavoriamo, sempre me compreso, con attrezzature di fortuna ed in condizioni che non sono quelle di un’autofficina attrezzata. Questo aumenta il rischio di incidenti. Usare solo il nostro buonsenso a volte non basta, ma suggerisco sempre di immaginare in anticipo le situazioni che possono anche lontanamente esporci a pericolo. in poche parole: PREVENZIONE.
      Come vedremo più avanti in questo post, non stiamo trattando di come si cambia una lampadina sulla nostra 500, ma stiamo parlando di lavorare sotto la macchina con una molla a balestra mantenuta in carica da un attrezzo autocostruito. La cosa può essere MOLTO PERICOLOSA. Se qualcosa andasse storto e la molla a balestra scattasse all’improvviso, per qualsiasi motivo, rischiamo di tornare a casa con qualche dita in meno.. o peggio…
      Per cui quello che riporto in questa discussione è semplicemente la descrizione di una mia esperienza. Qualsiasi uso delle informazioni da me riportate è fatto ad esclusivo rischio di colui che le mette in pratica. Non mi ritengo quindi responsabile di eventuali danni a persone o cose derivanti da qualsiasi attiività correlata a queste informazioni. Scusate il preambolo un pò lunghetto, ma necessario.

      L’attrezzo è costituito da una traversa inferiore e da un tirante superiore. La traversa inferiore è lunga 860mm ed è ricavata da un profilato di ferro 60×40 da 3mm di spessore, i supporti laterali da lastrine di ferro da 8mm su cui sono stati praticati dei fori da 13mm per fare passare delle viti filettate da 12mm. Una sezione sezione di tubo di rame inserita sulla vite filettata facilita lo scivolamento della parte esterna della balestra durante il precarico.
      Mantenere la balestra sollevata dalla traversa inferiore mi permette di compensare lo spazio richiesto dal dado saldato al termine della barra filettata e dalla vite passante del tampone in gomma superiore della balestra, massimizzando così la deformazione della stessa.
      La traversa inferiore così costruita calza perfettamente sulla balestra, sia carica che scarica, e lavora correttamente durante la compressione.

      Un pò meno bene ha lavorato il tirante superiore, costruito con una sezione di profilato 60×80 da 3mm di spessore a cui sono stati saldate quatro lastrine da 8mm forate per fare passare due viti filettate da 10mm, e rimossa la faccia superiore del profilato. Durante la compressione il tirante esercita ovviamente tutta la sua forza vicino alla parte centrale della balestra portando ad un deformazione maggiore di questa. Arrivando al massimo dell’azione di compressione, e facendo cioè combaciare tirante e traversa inferiore arrivo ad avere il limite inferiore della balestra nella zona centrale (in corrispondenza del tampone di gomma) più basso dell’occhio della balestra, ottenendo però (e per fortuna) i fatidici 28mm di distanza misurati ai punti indicati dal manuale. Purtroppo, preso dalla foga del momento non ho preso le fotografie della molla al massimo del precarico che ho ottenuto, ma posso assicurare che vedere la molla così tirata è abbastanza imbarazzante.

      Aiutandomi con il cric sono riuscito a posizionare attrezzo e balestra precaricata al suo posto, a fissare i perni dei fuselli come si deve, ed a verificare l’assetto, come descritto dal manuale.

      Un’altro problema del tirante così costruito, sta nel fatto che al momento di rilasciare la balestra la parte superiore delle lastrine saldate al tirante arrivano a toccare la scocca. Giocando di cric sono riuscito comunque a liberare l’attrezzo.
      In futuro ovvierò al problema ricostruendo il tirante in modo da farlo favorare più verso la parte laterale della balestra, come da disegno, ottenendo una azione di compressione meglio distribuita, e maggiore spazio per rilasciare le viti filettate al momento di rilasciare l’attrezzo, grazie alla naturale curvatura della balestra. Un tirante così costruito si avvicina molto di più al modo di lavorare dell’attrezzo descritto nel manuale.
      Diciamo che per ora sono contento così. L’assetto mi sembra molto migliorato (ad auto scarica misuro un’altezza da terra di 215mm.
      Vi allego qualche foto. Considerate che successivamente ho smussato gli angoli dei supporti laterali dell’attrezzo che sembrano toccare i perni fusi.

      Scusate se mi sono dilungato nella descrizione ma spero di avere dato un’idea di come ho affrontato il problema.
      Rimango a disposizione per chi volesse approfondire la discussione.
      Grazie e salute a tutti.

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    • #479080
      Chiuritusu
      utente

        Sono perfettamente in linea con il discorso che fa Guido… Rigenerare è la regola… specialmente se hai quella manualità ed inventiva come il nostro Corrado…
        Da premettere.. quel lavoro, di apertura dei fogli ed ingrassaggio, lo faccio anche sulle balestre nuove(nel mio caso su quelle ad occhi rovesci), visto che, i produttori non tengono conto che, la vernice delle foglie, si incolla ai fogli di teflon, e il tutto blocca il naturale scorrimento degli stessi.. Spesso trovo molti amici, che si lamentano di avere anteriori tosti come un muro, proprio perchè la balestra non ha nessuna funzionalità elastica…
        P.s. Senza far polemica; ma un forum nasce proprio per risolvere i problemi di chi è ancora alle prime armi, cercando sempre la via più economica…nei limiti del possibile!! 😉

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