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Si Ale, la G é nata omologata per trasporto promiscuo persone e cose permettendone l’uso per lavoro durante la settimana e quello privato nel tempo rimanente, utilissimo in caso di unica auto di casa. Questo tipo di omologazione, assimilandola agli autocarri leggeri, ha evitato alla Fiat l’obbligo di girare le porte installando le serrature tridimensionali come previsto dalle norme di circolazione assolto invece sulle auto omologate come autovettura per uso privato persone (vedi 600 berlina nel 1964 e 500 F nel 1965). Le porte della G, (definite suicide doors) al pari della struttura della N/D, sono state conservate inalterate fino a fine produzione nel 1977 con il telaio 327.000.
Inoltre, fino al 77 la G ha conservato anche il parabrezza più piccolo delle 500 prodotte dal 57 al 65 e pure i tergi che sulla berlina si sono visti fino a inizio 67 (telaio 1373xxx)
p.s. il disco orario é splendido, introvabile in quelle condizioni pari al nuovo
Si tratta quindi di un esemplare su base “R”, modello caratterizzato da un allestimento decisamente semplificato.
Buona parte della componentistica mi pare conservata e di buona qualità, vi propongo qualche foto, vediamo un po’ cosa ne pensate…
Le plastiche di posizione arancioni, sono palesemente posticce; c’è da dire che una volta si usavano molto; in realtà l’illuminazione di posizione si trova ancora in basso, per cui avrebbero dovuto essere bianche… Possiamo rimediare.
Molto meglio i due fanali di marca Carello, per altro ancora in ottimo stato.
Come anticipatomi da Riccardo e visionato sul volume di Comoglio/Bo, le frecce laterali sui parafanghi delle Giardiniere sono diverse rispetto le tradizionali 500.
Queste venivano realizzate da vari produttori specializzati; su questa “500G” ho trovato una coppia di “Olsa”.
È una marca che apprezzo molto, credo proprio che no le sostituirò.
Al posteriore purtroppo una plastica Bellù ed una Catalux, sono diverse fra loro, solo in apparenza appaiono uguali.
La luce targa sul portellone si è fortunatamente conservata, si tratta di una Altissimo in alluminio lucidato, questa la conserveremo gelosamente.
Sono a mio avviso ancora buoni anche i braccetti tergicristallo “Arman”, basterà una bella pulita e la sostituzione delle spazzole logore.
Gran bei particolari direi, incluso il trasparente posteriore Bellù che sulla G non lo avevo mai visto. Fra le cose arrivate fino a fine produzione e mai cambiate dal 60 al 77 c’é proprio la luce targa che é rimasta quella in alluminio lucidato. Necessitiamo di altre foto, qua arrivano con il contagocce… 😉
Si Ale, sicuramente erano bianche le plastiche delle luci di posizione, sono posticce quelle arancioni e penso anche non a norma.
Nel 1978 quando feci l’errore molto in uso a quei tempi, cambiando il colore della mia F del 68 da color beige sabbia a blu metallizzato pervinca dell’Alfa Romeo e gli indicatori di direzione in arancione, ho dovuto spostare le luci di posizione nei fari con appositi kit allora in vendita, per essere a norma.
L’errore commesso è derivato dal tempo libero dal lavoro al pomeriggio, che trascorrevo in carrozzeria, dopo aver fatto amicizia con il titolare, in seguito a un lavoro eseguito sulla F.
La mia indole mi ha sempre spinto ad apprendere nozioni su nuove attività nei miei tre quarti di secolo di vita.
Riguardo alle plastiche posteriori può darsi che quelle originali siano le Bellu’, perché venivano prodotte in Brianza nelle vicinanze di Desio se non sbaglio.
bellissimi particolari Ale :like :like
sono convinto che riuscirai a trovare l’altra plastica posteriore della Bellù 😉
Attenzione Attenzione noto (con piacere) che sul forum circolano molti “pericolosi” personaggi, accumulatori seriali di Fiat 500 e suoi accessori. Questo diffuso disturbo è chiamato cinquecentite ed è (almeno lo spero) altamente contagioso. Suggerisco vivamente a tutti i membri della community di tenersi il più possibile…..
….vicino a questi utenti 🙂
Bravo Ale continua così
Proseguo nel sondaggio dei particolari di questa fantastica S.W. 😉
Il motore a sogliola è quasi uno sconosciuto per me e da sempre mi ha affascinato, lo ritengo uno dei capolavori di Dante Giacosa.
Pur ricordando in diversi particolari i classici 110F, in realtà è completamente differente.
Il cuore pulsante di ogni 500 è spesso messo al centro dell’attenzione nel momento in cui si mette in mostra una macchina, sia questo risulti fedelmente restaurato nelle condizioni originarie, sia nel caso di personalizzazioni o elaborazioni. 😉
Invece il portellone della Giardiniera si apre sul grande bagagliaio ed il bicilindrico 120.000 è celato da una botola sotto il vano di carico.
Appare così, in stato d’uso quotidiano, coi convogliatori arrugginiti ed il carter laterale sinistro mancante; sicuramente è stato nel tempo un poco rimaneggiato, ma funziona come un orologio svizzero, a caldo ed a freddo parte sempre
Il vano che lo ospita è stato a mio parere rivisto all’epoca del restauro con verniciatura a buccia d’arancia in tinta carrozzeria.
È risaputo che l’abitacolo delle Giardiniere è decisamente più spazioso rispetto le berline, inoltre, nonostante la austerità dell’allestimento, non mancano piccoli dettagli interessanti, come la luce di cortesia del vano bagagli.
Quest’ultimo è stato decisamente sfruttato, tanto che il precedente proprietario utilizzava la piccola famigliare con il divano posteriore abbattuto, servendosi dell’intera capacità di carico.
Deve essere stata impiegata anche per trasporti pesanti, visto i rimasugli di legna e cemento che ho trovato negli anfratti più nascosti
Anche il vano serbatoio non sembra essere stato trattato con riguardo.
Il sigillante sulle giunzioni dei lamierati anteriori potrebbe farmi pensare ad un restauro, ma se così è stato mi risulta difficile capire come possano aver mantenuto il risalto dei numeri di telaio. Si nota impresso il codice di omologazione e lo stemma Autobianchi.
Al momento dell’acquisto mancano il cric e la gomma di scorta, mentre credo siano originali il tappetino e la sacca del lavavetri.
Complimenti! E’ molto bella e comprendo le ragioni di certi diavoletti tentatori 👿 che infestano il forum…l’unico un pò dubbioso mi sembra che sia il tuo simpatico cagnolino…teme forse di essere relegato nel bagagliao?
Jukes 🙂
Ciao Ale, nel corso degli anni la G, seppur semplificata, ha conservato delle caratteristiche peculiari sconosciute alla berlina come i vetri posteriori apribili, prima scorrevoli e poi a compasso, la luce di cortesia sul montante posteriore e, udite udite, 2 bocchette sul tunnel centrale per il riscaldamento ai piedi dei passeggeri comodamente seduti sul divano posteriore. Un dettaglio geniale quanto efficace
Io continuo ad innamorarmi sempre più di questa 500!
Mi pare di capire dalle foto che la quasi totalità della vernice interna è originale, posso assicurarti che anche quella del vano anteriore lo è (lo si capisce dalla porzione interna della plancia, da alcuni dettagli sui passaruota e da come tutti i vari componenti, tra l’altro originali, sono disposti).
Se può tranquillizzarti, anche la R bianca di Diego prodotta a Desio e con verniciatura interna originale, presenta una quantità di sigillante sconosciuta alle vetture realizzate a Torino.
Come anche io feci sulla R e se vorrai, ti basterà rimuovere con un panno umido tutta la polvere e il leggero sporco accumulatosi negli anni nel vano, vedrai che diventerà straordinario!
:like
[quote=”jukes” post=413754]
l’unico un pò dubbioso mi sembra che sia il tuo simpatico cagnolino…teme forse di essere relegato nel bagagliao?[/quote]
Ha! No. Sa che abitualmente prende posto sul divano posteriore.
Il bagagliaio sarà il posto per la cucciolona spaccatutto. :laugh:
[quote=”FUFU” post=413756]
Io continuo ad innamorarmi sempre più di questa 500!
Mi pare di capire dalle foto che la quasi totalità della vernice interna è originale, posso assicurarti che anche quella del vano anteriore lo è (lo si capisce dalla porzione interna della plancia, da alcuni dettagli sui passaruota e da come tutti i vari componenti, tra l’altro originali, sono disposti).
Se può tranquillizzarti, anche la R bianca di Diego prodotta a Desio e con verniciatura interna originale, presenta una quantità di sigillante sconosciuta alle vetture realizzate a Torino.
Come anche io feci sulla R e se vorrai, ti basterà rimuovere con un panno umido tutta la polvere e il leggero sporco accumulatosi negli anni nel vano, vedrai che diventerà straordinario![/quote]
Grazie Federico :like
Questo spiega molte cose.
Mi sembrava impossibile trovare il sigillante in un vano originale.
Un’altra caratteristica delle 500G che mi ha sempre appassionato è il lungo tettuccio morbido apribile.
Il telaio penso sia originale, sarà necessario rivedere uno dei due traversini perché non appoggia bene e sono andati persi i due gommini alle estremità.
La plancia di comando è la stessa della 500R, fortunatamente non sono stati praticati fori inutili.
Il portaoggetti non si è deformato col tempo, è di plastica rigida.
Il pomello sulla leva del cambio è sempre della 500R, mentre le chiavi sono marchiate Fiat e raccolte da un simpatico portachiavi “Italia ’90”
La sedileria è del tutto fruibile e sicuramente è stata rifatta da un artigiano tappezzerie, come si usava prima dell’avvento delle fodere di ricambio.
La trama delle cuciture mi ricorda la Bianchina Panoramica, compreso il divano posteriore, nonostante lo schienale sfondato, ha conservato ancora una certa comodità.
Infine non ho potuto fare a meno di indagare sulla bulloneria, visto che mai c’è stata occasione di visionare una 500 prodotta dalla Autobianchi di Desio.
Da una prima sommaria analisi la meccanica è assemblata con materiale “FIAT”. Alcune viti hanno teste con il logo a losanghe “FA” già viste su diverse 500R.
I bulloni più interessanti sono però quelli delle ruote.
Sulle viti coniche a testa esagonale per i cerchioni in lamiera stampata ad attacco “4×98”, al di sotto del logo “FIAT”, compare una lettera “A”.
Che cosa potrebbe significare?
Forse l’acronimo di Autobianchi? Chissà!?! :blink:
Comunque per il momento ho deciso di tenere la Giardiniera così come la ho trovata. 😉
Di certo vorrei portarla in piena efficenza meccanica e mi piacerebbe correggere qualche imperfezione, sperando poi di poter usarla senza parsimonia. :cheer:
Complimenti Ale, questo aspetto conservato/vissuto mi piace davvero un sacco! :like
Osservando la bulloneria, hai notato se faccia interna dei cerchioni è color alluminio ruote 690 oppure spruzzata semplicemente col classico fondo beige fiat, come sulla R di Diego?
No Federico, sinceramente non ci ho fatto caso…
Ho dato un’occhiata molto veloce.
Comunque credo che i cerchioni siano stati riverniciati, impossibile arrivare fino ad oggi nelle condizioni in cui sono ora.
Ma alla prima occasione ci guardo sicuramente 🙂 😉
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