Avevo inizialmente scritto questo post per le “Storie di 500”, ma visto l’epilogo, la sezione più adatta è diventata questa.
Quando mi è stata segnalata una vecchia 500 dimenticata in un capannone a pochi Km da casa, non mi sembrava vero…
La macchina mi veniva descritta come:
“È una 500 dei primi tipi, ha ancora le porte all’incontrario…”
Forse una “D”? Sarebbe una rarità!
Non sarà mica una “N”?!?
Impossibile…. (Ho subito pensato…)
Poco dopo aver ricevuto la notizia dell’avvistamento mi arriva in diretta una foto della 500 in questione.
Si trattava in realtà di una Giardiniera :woohoo: ed i proprietari stavano prendendo in considerazione l’idea di metterla in vendita causa inutilizzo.
Non avendo però sul momento piena intenzione di caricarmi dell’onere di un ulteriore automezzo, decido comunque di andare a prenderne visione, ma in modo totalmente disinteressato. :pinch:
Nei giorni immediatamente precedenti il programmato sopralluogo, ho la brillante idea di chiedere consulenza ad un utente del Forum, già munito di 500G e ci intratteniamo in una lunga conversazione telefonica. 🙂
Con il suo inconfondibile accento toscano, mi ragguaglia sui vari aspetti da verificare e conclude consigliandomi il libro “500 Giardiniera l’utilitaria per il lavoro“.
Acquisto allora in libreria l’opera di Comoglio/Bo, inizio la lettura e dopo poche pagine cado in una profonda deriva mentale. :ohmy:
Assuefatto dalle peculiarità tecniche dei vari modelli, riaffiorano in me i ricordi di un sogno mai realizzato: quello della 500 Giardiniera.
Intraprendo un secondo colloquio col poc’anzi menzionato utente del Forum, ma non ottengo le parole dissuasive che avrei voluto sentire, anzi, sono sufficienti pochi minuti della sua dialettica (toscana) per ritrovarmi con la forza di volontà compromessa… :S
Arriva il giorno, vado a vedere la piccola station wagon.
Giungo sul luogo dove questa è ricoverata mentre trascorre il pomeriggio di una soleggiata domenica d’inizio autunno.
L’impatto è per me a dir poco devastante. :pinch:
In questa 500G potevo riscontrare tutte le caratteristiche che da sempre andavo cercando:
– Versione Autobianchi su base “R”, modello 1974.
– Targa di prima immatricolazione, della mia provincia “PC”, oltretutto contenente nella sequenza numerica il “7 74”: la mia data di nascita.
– Colore blu 456, livrea fino ad ora inedita fra le mie macchine.
Che fare quindi?
Questa 500 non si presentava poi in cattive condizioni, ipotizzo possa essere stata restaurata indicativamente una ventina d’anni fa, probabilmente allo scopo di essere utlizzata quotidianamente, riscontrabile questo dallo stato “vissuto” in cui versava e la mancanza di alcuni particolari, rimossi forse per usura.
La Giardiniera è regolarmente revisionata ed assicurata, per cui ho la possibilità di fare un giro di prova nei dintorni.
Alla guida nel complesso risulta funzionante ma bisognosa di una messa a punto generale.
Ritorno a casa con una buona impressione a riguardo e….
…Non senza aver proposto un’offerta per poter portarmela via. 😉
Devono trascorrere un paio di settimane per vedere il termine di questa vicenda.
Nessun altro nel frattempo si era infatti dimostrato interessato alla Giardiniera, così questa 500 ha ora un nuovo proprietario…
Nel pomeriggio di sabato, una volta libero dal lavoro, ho organizzato il trasporto della nuova arrivata. 😉
Successivamente ho effettuato le operazioni di scarico, supportato dal mio fedelissimo assistente 😉
Nuovo pezzo in batteria dunque.
Ben arruolata,
Autobianchi 500 Giardiniera. :cheer:
“Untore” del virus “Giardiniera” è stato Riccardo (anche se io ero già un contagiato asintomatico). Lo ringrazio pubblicamente per le dritte ed i consigli ricevuti in questi ultimi giorni.