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  • #524202

    Triste ammetterlo, ma é così.. si pagano sempre, e da sempre, le disinvolture dei furbetti

    #524203
    mimmof500
    Partecipante

    mi è capitato di tutto, tanti interessati ai vantaggi fiscali ed assicurativi anche con la 500, ma anche tanti giovani che non hanno voluto demolire la Panda del nonno e che comunque nel loro piccolo è un trampolino verso il mondo delle auto storiche, non facciamo tutto un fascio…

    #524258
    Marco
    Partecipante

    [quote=”mimmof500″ post=374445]mi è capitato di tutto, tanti interessati ai vantaggi fiscali ed assicurativi anche con la 500, ma anche tanti giovani che non hanno voluto demolire la Panda del nonno e che comunque nel loro piccolo è un trampolino verso il mondo delle auto storiche, non facciamo tutto un fascio…[/quote]

    Una Fiat Panda dei primi anni ’80 è a tutti gli effetti una vettura storica e si merita appieno questo titolo.
    Allo stesso tempo anche una Fiat Ritmo di metà anni ’80 non è da meno.
    Sono le “new entry” nel mondo delle auto classiche ed è giusto valorizzarle e tutelarle anche perché ridotte ad un numero veramente esiguo.
    Una Fiat Tipo del 2001, ormai già classificabile come auto di interesse storico e collezionistico, che ha di rilevante? Sarebbe solo una vecchia auto, per giunta inquinante.
    Allora dobbiamo demolirle tutte? No, perché se ammettiamo questo di certo non matureranno mai e non arriveranno mai a diventare auto storiche.
    Anche la 500 prima di diventare auto storica è stata solo una vecchia auto che molti senza tanti rimorsi hanno dato in pasto allo sfasciacarrozze.
    Introdurre il concetto di auto di interesse storico e collezionistico è stata una idea giustissima ed è il primo gradino per arrivare poi alla definitiva classificazione in auto storica.
    Però posto in questi termini così come espresso dalle leggi è un concetto semplicistico che nasconde insidie, dato che nella maggior parte dei casi favorisce indiscriminatamente solo l’abuso.
    Mantiene in circolazione auto decrepite con inevitabili ricadute negative: il mercato dell’auto nuova ristagna, l’inquinamento non diminuisce soprattutto nelle grandi città, le strade sono piene di mezzi poco sicuri e via dicendo.
    L’idea è buona ma doveva essere posta una condizione: io Stato ti riconosco l’auto come di interesse storico e ti favorisco, però tu proprietario dell’auto questo riconoscimento te lo devi meritare e mantenere nel tempo. Se è auto di interesse storico che sia quindi mantenuta perlomeno in uno stato decoroso, pulita, in ordine, meccanicamente perfetta etc.
    Eppure io vedo tutti i giorni auto indecorose che circolano sulle strade del mio comune di residenza, comprese due 500 L ed una 127 praticamente sfondate dalla ruggine.
    E per colpa di pirati del genere che ci rimettiamo tutti noi.

    #524829
    Gens Orsina
    Partecipante

    Pubblico l’intervento che questo mese il Presidente dell’ASI – Dr. Alberto Scuro – ha dedicato a questo argomento sulla rivista “La Manovella”.
    Il titolo è: “QUEI MILIONI DI VECCHIE CARRETTE CHE NON ABBIAMO MAI VISTO…” .

    doc2.pdf

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