Questa è Gigiotta! La mia F del 1972.
Breve storia:
Il nome con cui ho voluto battezzare la mia fanciulla, è un omaggio alla precedente deterrente che a malincuore ho dovuto lasciare.
Prima d’imbattermi in lei, ero alla ricerca di una 500 F che rispecchiasse i tratti principali di quella posseduta da mio padre. (rubata a metà degli anni 80, e ritrovata settimane più tardi in mezzo ai boschi, bruciata)
La sua era una F del 65, color “Blu medio” con i suoi classici interni rosso/bianchi, targata TO-96…
Era esattamente così che la volevo!
Ma ovviamente il mercato delle auto d’epoca, per quanto ancora saturo di queste piccole bimbe, non perdona i poveri morti di fame come il sottoscritto, anche perché gli anni passano, le 500 diventano sempre più ricercate, ed il loro valore lievita sempre più… Soprattutto l’8 bulloni che aveva mio padre.
Quindi, dopo aver constatato la rarità del modello, le cifre esagerate a cui venivano proposte su internet, più la quasi totale irreperibilità di mezzi sudici da restaurare per bene, scelsi di scendere a compromessi per il bene della mia sanità mentale.
Alla fine, dopo varie ricerche a tempo perso su subito, trovai lei: Gigiotta!
Sia chiaro, non la mia Gigiotta, ma la Gigiotta originale! Quella da cui ho preso il nome!
Era una F del 67 targata TO-99, “Blu fiorentino” con il classico abbinamento d’interni rosso/bianco.
Era un’esplosione raccapricciante di tetano!
Stavo già preventivando la durata del restauro di svariati decenni… Ma me n’ero davvero innamorato.
Contattai il ragazzo che la mise in vendita, gli chiesi info, e mi raccontò la sua storiella:
Padre dipendente della Fiat (non un semplice operaio, ma qualcosa di più importante, che ora non ricordo…) che acquistò ed usò per spostarsi a Torino, finché non la pensionò in mezzo alle montagne liguri all’inizio degli anni 90.
Mezzo radiato, corredato di targhe e libretto.
Poco male, no? Si reimmatricola con stesso libretto e targhe!
Purtroppo no, perché all’epoca del “pensionamento”, il padre volle porre fine alla vita burocratica di Gigiotta levandosi l’obbligo di pagare il bollo, ma non trovando più il libretto, decise di fare denuncia di smarrimento per poter procedere con l’operazione, annullando così la validità del documento che il figlio ritrovò decenni più tardi.
Nel mentre mi aveva mandato varie foto delle condizioni del mezzo. (completa, ma molto marcia)
Sulla plancia, intravidi 2 vecchie etichettine fatte con l’etichettatrice Dymo, su cui veniva riportato il chilometraggio (64.000 km) ed un nome: Gigiotta.
Lasciai perdere quella fanciullina con profondo dispiacere.
Dopo svariate rassegnazioni, giunsi alla conclusione che in fin dei conti la cosa più importante era coronare il sogno d’infanzia con una 500 che fosse mia, “accontentandomi” di una qualsiasi 500, purché fosse una F.
Giunse la mia piccola, scovata in mezzo alle campagne piemontesi.
Comprata dal precedente proprietario per darla al figlio contadino affinché ci potesse girare in mezzo i campi, si rivelò inutile per lo scopo, dopo che si accorsero di avere già diversi trattori più altre macchine.
Andai a vederla, rimasi colpito dalle condizioni del mezzo. (dalle foto non sembra, ma la struttura principale è ancora molto solida, con pochissima ruggine)
Feci passare del tempo, ponderai l’acquisto, ed infine la comprai per pochi soldi.
Ed ora eccola qui, appena giunta nella sua nuova casa!