Homepage Four › Forum › Forum 500 Club Italia › Il restauro della mia 500 › Fiat 500 CAP Scoiattolo 1970
[quote=”Ale74Pc” post=411456]
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Fiocco fashion week :cheer:
Andiamo ora a completare la carrozzeria allestendo il “soft top”.
Con questo termine, preso in prestito dal mondo “off-road” duro e puro, diamo una definizione della cappottina alquanto ottimistica, si tratta infatti di una copertura di fortuna.
Cominciamo dalla serie di perni di fissaggio del telo lungo la carrozzeria. 😉
Adottiamo una certa cautela durante il rinnovo delle filettature.
È un lavoro da farsi con molta calma… :S
Non vogliamo pensare di cosa potrebbe accadere nella malaugurata ipotesi di veder sfuggire la punta del maschio M4 sulla fiancata…. :ohmy:
Con lo stesso criterio precedentemente utilizzato sulla sommità del parabrezza, posizioniamo i chiodi interponendo degli anellini in materiale plastico, al fine di evitare qualsiasi contatto diretto con la verniciatura; utilizziamo degli o-ring di un diametro esterno inferiore rispetto le basi appoggio, in modo che non restino a vista.
Questi chiodi sono cromati, autofilettanti e si avvitano con la chiave da 9mm.
Ce ne vogliono ben diciassette, ripartiti sulle due fiancate ed il posteriore.
In corrispondenza delle feritoie della presa d’aria, abbiamo dovuto aggiungere alcune rondelle per compensare la differenza di quota ed avere una migliore planarità. 😉
Sui montanti si imbullona poi il telaio di sostegno, costituito da due pezzi incernierati fra di loro e realizzato con tubi a sezione circolare.
Lo si fissa tramite due viti M8, che funzionano anche da perni di rotazione
Il buono stato di conservazione ci ha permesso di limitarci alla sabbiatura e verniciatura, ma ci siamo trovati alle prese con l’ennesima grezza soluzione.
Abbiamo però cercato di ottenere una certa simmetria rispetto la macchina, andando ad agire con degli spessori sugli attacchi.
Siamo così riusciti a mantenere distanziato il telaio capote dai montanti e soprattutto dai pannelli laterali di rivestimento, evitando l’odioso sfregamento del ferro sulla finta pelle.
Il telaio abbattuto si adagia sulla cappelliera, per salvarlo da indesiderati contatti con la carrozzeria e per smorzare le vibrazioni, abbiamo pensato di porre dei distanziatori in gomma.
Avrete certamente notato delle asole in ferro: sono le stesse staffe per i ganci elastici della panche posteriori, ma qui avranno la funzione di vincolare le cinghie per la centinatura della capote.
Solo uno di questi anelli è dotato di tirante in gomma, quello centrale, che appunto trattiene lo schienale del sedile posteriore.
Per chiudere la capote, il telaietto va sollevato e fermato con delle robuste cinghie in tela che abbiamo fatto appositamente realizzare.
Per correttezza diciamo che non sappiamo se in origine vi fossero tali cinghie…
Sta di fatto che risulta incomprensibile di come tenere in posizione il telaio se non in questo modo.
Le due briglie mantengono inoltre teso il telo capote.
È stata una soluzione funzionale studiata col tappezzerie, della quale però non abbiamo alcuna certezza in quanto ad originalità… :huh:
Si viene a creare una vera e propria centinatura, sopra la quale vi si adagia il telo, agganciando i bottoni ai corrispondenti perni.
La sovrapposizione è precisa e la griglia della presa d’aria posteriore rimane libera.
Nella versione chiusa, lo Scoiattolo mantiene linee semplici e squadrate, a vantaggio di una abitabilità interna persino migliore delle berline F/L.
Ci piace molto inoltre il contrasto cromatico arancione – nero. 😉
Lunotto e finestrini sono in plastica trasparente, purtroppo abbiamo sbagliato il taglio triangolare dei laterali.
Ahimè, dovevano essere rettangolari.. 🙁 🙁
Pazienza. Al momento li lasciamo così. :p
Trovandosi per strada, in caso di maltempo la capote permette tutto sommato un certo riparo, ma se il meteo minaccia già prima della partenza, meglio restare nel garage.
😉 🙂 🙂
Arrigo Perini non aveva rinunciato a firmare una per una tutte le sue macchine, così, come su di una blasonata sportiva, sulle fiancate dello Scoiattolo troviamo i preziosi stemmi della Casa trentina.
Si tratta di due placche ovali finemente decorate.
Purtroppo una delle due presentava una ammaccatura (forse una martellata) ed aveva perso quasi totalmente il colore.
Mantenere lo stato di fatto avrebbe potuto essere una soluzione, testimoniando il tempo vissuto della macchina, invece abbiamo scelto di restaurare, consapevoli che non sarebbe stata una passeggiata…
Tempo fa mi ero già improvvisato decoratore… 😉
Ma questa volta però la tipologia della placca risulta essere completamente differente.
Dopo una attenta osservazione del pezzo ci accorgiamo che le minuscole (ma ben definite) scritte sono in rilievo ed è la mancanza di colorazione a creare il contrasto con la tinta di base.
Dopo una prima pulita, costruiamo un supporto per poter fermare il fregio in morsa.
Come primo passo rimuoviamo la vecchia vernice, ma senza carteggiare, per evitare di abradere il rilievo delle scritte.
Ci limitiamo soltanto a qualche tocco di carta “3M 3000” per lucidare le linee che resteranno a vista.
Stendiamo lo strato di base, un fondo da modellismo incolore.
Una volta asciugato il primer ci armiamo di pazienza ed iniziamo la decorazione.
E’ nella corona ellittica di colore bianco che si trova la maggior quantità di scritte, cominciamo quindi dal bianco.
Dipingere gli spazi vuoti attorno le incisioni è praticamente impossibile.
Proviamo quindi uno stratagemma diverso:
verniciamo quindi di bianco l’intero spazio; utilizziamo vernice acrilica.
Raggiunta la perfetta essiccazione del prodotto andiamo a “grattare” le lettere in rilievo.
Lavoriamo (…hem..lavoro…) con luce fredda e lente di ingrandimento.
Successivamente stendiamo il giallo nella parte centrale ed anche qui, andremo a poi a rimuovere le eccedenze con un pennino.
Le lettere più grandi sono da ritoccare col nero e saranno le pennellate finali… Attendiamo che i colori essicchino e nel frattempo riposo un po’ la vista… :side:
Il fregio è pronto per il montaggio, ma prima di imbullonare gli stemmi sulle fiancate ripassiamo le filettature e mettiamo nuovi dadi autobloccanti M3.
A questo punto la carrozzeria è definitivamente completata, ma non il restauro, manca ancora qualche post. :cheer:
Oltre ai fregi colorati della Carrozzeria Arrigo Perini, le “C.A.P.” portavano altri specifici ornamenti, due scritte in corsivo per riconoscere il modello della macchina: “Scoiattolo”. 😉
Da quanto abbiamo potuto apprendere, originariamente queste decorazioni dovevano essere colorate direttamente sulla vernice della macchina, rifinite a pennello oppure a spruzzo, probabilmente utilizzando un normografo (oggi diremmo uno stencil…) 😛
Per rifare queste scritte ci siamo rivolti al laboratorio di serigrafia che, una volta determinato le proporzioni da un dépliant d’epoca, ha riprodotto delle decalcomanie con la dicitura “Scoiattolo”.
Due misure diverse per cruscotto e lato “B” del simpatico roditore bicilindrico. :cheer:
Questa soluzione ci è sembrata pratica e funzionale, oltretutto, grazie alla realizzazione in forma prespaziata, gli autoadesivi sono risultati di facile applicazione:
sono bastati dei riferimenti col nastro di carta per ottenere una certa precisione. 😉
Abbiamo imparato che il buon restauro di una 500 non può considerarsi tale se questo non viene esteso anche a quelle che erano le dotazioni che equipaggiavano ogni vettura al momento della consegna al cliente iniziale.
Sui modelli 110F/L la Fiat forniva il conosciutissimo astuccio in plastica contenente i “ferri” per le basilari operazioni di meccanica.
Non possiamo sapere se anche le 500 fuoriserie beneficiassero di quanto a corredo delle normali berline, nel dubbio, non abbiamo fatto mancare al nostro Scoiattolo la trousse con gli essenziali utensili contenuti all’interno. 😉
Dopo aver recuperato una scatola originale, con vari attrezzi che avevamo da parte, ecco completato il set di chiavi originali.
Il secondo indispensabile oggetto nei vani anteriori è il martinetto a vite senza fine, che nel nostro caso non potremo posizionare sul passaruota destro, causa la presenza dell’lintelaiatura in tubi quadri.
Essendo l’autotelaio prodotto alla fine del ’69, si è deciso all’unanimità di far verniciare il cric in tinta “Fiat 687 grigio jet”.
Tutti i componenti sono stati restaurati ed abbiamo scelto di montare calotta e manovella rifiniti con zincatura gialla.
In questa versione sarebbe un pezzo forse più adatto a complemento di una 500L…
Non siamo infatti del tutto sicuri che l’abbinamento allo Scoiattolo possa essere corretto.
Pazienza. .. Correremo il rischio avere un cric “non conforme”…
Per salvaguardare il portaoggetti abbiamo tagliato su misura un tappetino in gomma per poi posizionarlo sul fondo.
Contemporaneamente abbiamo sistemato con cura il positivo 12V, aggiungendo il cappuccio di protezione al morsetto ed abbiamo fermato la batteria montando la apposita staffa.
Le dotazioni di “primo impianto” trovano quindi il loro giusto spazio nel vano bagagli.
Per le emergenze invece ci siamo procurati un triangolo catarifrangente proveniente da una moderna Ford, oltre ad un fattore di sicurezza, anche per il limitato ingombro una volta richiuso
Con tutta probabilità i cerchioni maggiorati in lamiera stampata furono l’unico optional aggiunto al nostro Scoiattolo al momento dell’acquisto, avvenuto nel lontano 1970.
Dopo aver collaudato le nuove gomme M+S sulla PC16 e sulla spider Vignale, ecco il momento della collocazione definitiva. :woohoo:
Nonostante l’impiego gravoso a cui (teoricamente) dovrebbero essere destinati, abbiamo cercato una certa finezza nell’assemblaggio dei cerchioni, completando il restauro applicando i piccoli stemmi autoadesivi della Casa milanese, una chicca che abbiamo sempre fatto riprodurre dal laboratorio di serigrafia. 😉
Per il montaggio sui tamburi utilizziamo N°16 viti M10 a testa arrotondata, quelle delle 500D, accoppiate ad altrettante rondelle grover originali.
A nostro personale (ed insindacabile) parere questa bulloneria è sicuramente molto più bella della classica a testa esagonale piatta. B)
Un paio di anziani gommisti, con cui ho avuto occasione di parlare in circostanze diverse, rammentano che viti come queste venivano fornite a corredo dei Borrani…
Chissà?!? Sarà vero?!? :dry:
Ma… “I ricordi non fanno la storia“…
La citazione del Prof. Alessandro Barbero, per introdurre che nemmeno su questa scelta possiamo essere certi d’aver preso un’altra licenza oppure no… :p
Certo è che con queste ruote la macchina assume un aspetto decisamente diverso.
Lo Scoiattolo è quasi completato…
Avevamo però la sensazione che qualcosa mancasse…
Decidiamo allora di aggiungere un ultimo tocco di pregio, a rimarcare la diretta provenienza dalle normali 500 F/L. 😉
Posizioniamo quindi la classica serie di autoadesivi, sul filtro aria e all’interno del cofano posteriore.
Sul parabrezza, la copia della vetrofania riportante le velocità consigliate durante il rodaggio.
Infine, quale promemoria per un buon utilizzo della macchina, il cartoncino a colori appeso al comando dell’acceleratore a mano.
Potremmo ipotizzare di esserci presi l’ennesima deroga…
Difficile pensare che su macchine artigianali come queste potessero esserci simili accorgimenti, ma ricordiamo che i veicoli Scoiattolo fin da nuovi erano a tutti gli effetti riconosciuti quali esemplari Fiat e pertanto coperti da garanzia ufficiale.
🙂
Prima di chiudere l’argomento, riprendiamo un discorso che si era lasciato in sospeso a pag.16… 😉
GensOrsina ha scritto:
“Penso che neppure l’officina che l’ha prodotta sarebbe riuscita a fare meglio di te”
Ale74Pc e Fiocco hanno scritto:
“Gens Orsina merita una risposta articolata, vorremmo prima ultimare in via definitiva il restauro…”
Per non trascurare alcun aspetto del restauro e per completezza di quello che è divenuto un vero e proprio “giornale lavori”, ma soprattutto per rispondere al caro Giovanni, esprimo alcune considerazioni del tutto personali, andando a ribadire un concetto che ho già esposto in altre sedi.
Penso che le Fiat 500 derivate, speciali, carrozzate su autotelai della Casa Madre o su macchine di serie modificate, pur rappresentando esempi unici di ingegno stilistico e di eccellenza industriale, sono convinto che non uscissero dagli atelier di carrozzeria con rifiniture eccelse.
I lamierati venivano “cuciti” e verniciati senza che meccanica ed impianti elettrici venissero rimossi; con tutta probabilità le imperfezioni di assemblaggio erano corrette con stucco e/o saldature a riporto e questo (presumo), principalmente per la riduzione dei costi, non tanto a vantaggio dei profitti finali, ma al fine di riuscire a proporre sul mercato vetture esclusive a prezzi relativamente contenuti, senza rilegarle al ruolo di auto esclusive riservate a pochissimi.
Questa è l’idea che mi sono fatto, di conseguenza, la corsa al restauro impeccabile e la ricerca ostinata del dettaglio potrebbero essere in totale contrasto con lo stato che “fu a nuovo” di queste singolari bicilindriche, che a me piace definire “utilitarie particolari”…
Siamo dunque giunti ai titoli di coda di questo lungo lavoro…
Spero di non aver annoiato nessuno nello scrivere i miei lunghi post, ma del resto, nella prefazione della prima pagina vi avevo messo in guardia…
Ale74Pc ha scritto:
“Preparatevi dunque ad un lungo argomento. Preparatevi alle mie logoranti pagine…”
In conclusione ci sentiamo in forte dovere di ringraziare tutti quelli che hanno collaborato direttamente o indirettamente ai lavori su questa 500.
Da regolamento non possiamo menzionare le aziende o i titolari a cui ci siamo appoggiati e che ci hanno portato al risultato finale, ricordiamo soltanto tipologie di attività coinvolte: 😉
• Agenzia pratiche auto
• Autodemolizioni
• Centri bricolage
• Colorificio forniture per carrozzerie
• Colorificio forniture per decorazioni
• Commercio materiali ferrosi di recupero
• Ferramenta
• Forniture sabbie speciali
• Gommista
• Laboratorio autotappezzeria
• Laboratorio stampa serigrafica
• Laboratorio tappezzeria
• Laboratorio vetreria
• Libreria specialistica settore auto
• Mercatini dell’usato
• Negozio crocchette per cani (???)
• Negozio modellismo
• Officine carrozzeria
• Officina cerchioni per autoveicoli
• Officina cristalli autoveicoli
• Officina cromature
• Officina elettrauto
• Officine lavorazioni galvaniche
• Officina meccanica autoriparazioni auto
• Officina meccanica revisione cambio
• Officina radiatori auto
• Officine di rettifica
• Officina tessile
• Rivendita articoli tecnici
• Rivendite autoricambi
• Rivendite bulloneria
• Rivendita gas tecnici
• Rivendita materiali plastici e gomma
• Rivendita pneumatici on line
• Rivendite ricambi on line
• Utensileria
Ringraziamo inoltre vivamente:
• [i]Dario
• Francesco
• Andrea
• Roberto
• Laura
• Fabio
• Devis
• Adolfo
• Mariangela
• Loris
• Giuseppe
• Michele
• Alessandra e Valentina
• Massimo
• Ettore
• Youssef[/i]
Ed il cagnolino Fiocco per il sostegno psicologico
Per ultimi, ma non certo per rilevanza:
• Roberto Pola ed il Registro storico 500 Scoiattolo
• Tutti gli Utenti del Forum FIAT 500 Club Italia
• Claudio (cb73) e l’intero Staff di moderazione
• Mia moglie Emanuela (lattea75) che sempre supporta e sopporta le mie decisioni.
Dedico tutto il mio lavoro a mio zio Ivano e mio zio Riccardo.
Complimenti Alessandro. Un restauro col Fiocco!! :laugh:
Tanto di cappello per il lavoro svolto!!!!
Questo è un negozio di prova — nessun ordine sarà preso in considerazione. Ignora