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Infine ho avuto un’ultima sorpresa con la staffa che unisce la leva del cambio al cambio:
Quella che ho trovato è uguale a questa (che ho preso nuova)
Sul manuale invece ha questa forma (che sembrerebbe una semplice staffa di ferro con due buchi)
Buono a sapersi, visto che queste staffe riprodotte (con il gommone in mezzo) durano tra Natale e Capodanno mi porterò dietro una staffa di metallo come emergenza. 😉
Buon 1 Maggio a tutti!
Ho bisogno di un grosso favore!! Mi puoi dare le misure per saldare il supporto crick che va suo fondo?? Intendo le distanze dai passaruota
Grazie
[quote=”linuzzin” post=378386]Infine ho avuto un’ultima sorpresa con la staffa che unisce la leva del cambio al cambio:
Quella che ho trovato è uguale a questa (che ho preso nuova)
Sul manuale invece ha questa forma (che sembrerebbe una semplice staffa di ferro con due buchi)
Buono a sapersi, visto che queste staffe riprodotte (con il gommone in mezzo) durano tra Natale e Capodanno mi porterò dietro una staffa di metallo come emergenza. 😉
Buon 1 Maggio a tutti![/quote]
ciao Luca1981
eccoti accontentato:
😉
Oggi ho avuto poco tempo per lavorarci ma qualcosa ho fatto.
Ho rimesso i tappi copriforo sotto alla traversa all’anteriore (sono 4) dopo aver spruzzato abbondante cera nello scatolato:
E lavorato un po’ sull’impianto elettrico riposizionanto i pulsanti e il blocchetto di accensione:
Per curiosità avendo anche una 500 F del Giugno 1967 ho voluto confrontare la disposizione dei cavi nel vano anteriore e praticamente sono uguali.
Quindi la Giardiniera su base D del 1964 ha la stessa disposizione dei cavi all’anteriore di una 500 F (almeno fino al Giugno 1967 🙂 ) solo che sulla F non ho questo controdato “inscatolato” (cerchiato in rosso) come sulla Giardiniera
Comincia a rivivere
Piccolo aggiornamento.
Come avevo immaginato l’impianto elettrico anteriore ha bisogno di molto più impegno rispetto il posteriore, quindi sto procedendo a piccoli passi:
Oggi ho dedicato del tempo a smontare il piantone con il blocco leve e volante che erano rimasti uniti in questi ultimi due anni.
Poichè è installato un Bloster ho smontato il volante e l’ho sfilato dal piantone senza agire sui prigionieri senza testa (come si installavano una volta).
Questo mi permetterà di reinstallarlo come era fatto originariamente.
Quindi l’ho pulito ed ecco come è venuto:
Prima
Dopo
Ripulendo sono usciti dei numeri:
Trovo molto interessanti questi numeri. Ne ho trovati anche sui portalampada dei fari anteriori
e coincidono con le sigle che si trovano sullo schema dell’impianto elettrico.
Ho ripulito anche il piantone dello sterzo dopodichè gli ho dato una po di nero dove era scolorito.
Mi piace mantenere dove possibile quella patina di vissuto.
Ovviamente è uno parere personale 😉
Per il volante invece ho potuto constatare che ci sono delle piccole crepe e mi piacerebbe “fermarle” con della resina trasparente in modo che non spariscano del tutto (sempre per il discorso del vissuto) e rimangano visibili. Dopotutto sono come le rughe che fanno parte della storia dell’auto.
Ciao a tutti, confermo la presenza dei sacchetti fonoassorbenti, sicuramente sulla mia giardiniera Fiat del 1962 erano presenti (auto ancora in lentissima lavorazione), sulla mia Giardiniera Autobianchi del 1971 non saprei, non ci sono nel portellone mentre nel vano motore ci sono sicuramente almeno gli sportelletti.
In entrambi i casi questi sono però in tinta con la carrozzeria. Quale è la giusta versione?
Buon lavoro e complimenti,
Paolo P.
Ciao Paolo,
grazie per le info 🙂
Per quanto riguarda il colore io li ho trovati nero semilucido e così li ho ricolorati.
Sul Quattroruote che ho del Giugno 1960 c’è questa foto sulla presentazione della Giardiniera
dove si vede che è nero rispetto al colore della Giardiniera che è chiaro
Oggi sono andato un po’ avanti con i lavori.
Ho deciso di procedere con l’installazione del blocco devioluci perchè ho bisogno di “tutti i fili” nel vano cofano anteriore per cominciare i collegamenti e chiudere l’impianto elettrico.
Per primo ho recuperato il passacavi che era un po’ crepato utilizzando il fantastico nastro autoagglomerante. Ormai non ne posso più fare a meno :laugh:
Poi ho rimesso i tappi così come li avevo trovati (ripulendoli)
Et volià il piantone con il devioluci 😉
Sono passato al contakm.
Non è messo male ma il vetrino è rovinato e la ghiera un po’ arrugginita
Per la ghiera è bastato un po’ di olio di gomito e una “ramina”
Prima
Dopo
Per il vetrino invece due anni fa ad un mercatino ne comprai uno nuovo………..e oggi mi sono reso conto della “qualità ”….:(
Come potete vedere sovrapponendoli su quello riprodotto non coincidono le posizioni dei numeri
Quindi ora sono alla ricerca di un vetrino nuovo o anche usato in buone condizioni.
Se qualcuno può darmi una mano ne sarò molto grato.
Infine sono passato al meccanismo del tergicristallo.
Molto sporco ma “pulibile”
Ho smontato tutto e ripulito.
Purtroppo i dadi di fissaggio alla carrozzeria sono frantumati e quindi ne sto cercando due nuovi o usati.
Anche quì se qualcuno può darmi una mano a trovarli sarò molto grato.
Il prossimo step sarà quello di restaurare il paraginocchia.
Buon fine settimana!
Purtroppo la grafica dei vetri di nuova produzione non lascia desiderare, fa proprio c@c@re…
Diversa la grafica, realizzata con caratteri “ciccioni”, diversi gli spazi, dove la linea che divide gli spazi delle spie va a finire quasi sopra una di esse, e diversa la costruzione del plexi trasparente, con quegli ignobili “cerchietti” di fusione, che si sarebbero potuti evitare spostando leggermente i punti di infusione.
Ho maturato una certa esperienza nel restauro dei tachimetri e utilizzo vetri nuovi proprio quando sono alla canna del gas…
hai proprio ragione Drago.
Il fatto è che quello che ho, è fatto veramente male, e se mi dici che è così per quasi tutti quelli in commercio sto pensando ri rimettere il suo anche se rovinato.
Le darà un tocco di storicità 🙂
Oppure tieni gli occhi aperti e cerca un tachi “per ricambi” che abbia il vetrino in condizioni migliori del tuo.
Tieni comunque presente che i contachilometri di questa serie sono il modello “impoverito” rispetto ai sontuosi modelli dei primi anni 60, spesso durante lo smontaggio il colore degli indici resta appiccicato al fondino metallico nero, ed il risultato non è appagante per l’occhio.
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