Ecco, finalmente, la Pimpa. E’ una Autobianchi Bianchina Giardinetta 120 che ha messo le ruote a terra per la prima volta nella profonda Brianza (Desio) nel 1973, colore bianco 233 e all’inizio di agosto è stata immatricolata in quel di Pisa.
Il primo proprietario sono stati in realtà quattro comproprietari a San Miniato (PI), il che mi ha fatto subito pensare ad una snc. Un collega ha scommesso un caffè che questa azienda avesse a che fare con concerie, pelli et similia, e ha vinto il caffè. Ho cercato i primi proprietari sull’elenco del telefono ed uno l’ho trovato. Gli ha fatto molto piacere che la macchina del calzaturificio fosse ancora in circolazione, e siamo rimasti d’accordo che avremmo trovato un occasione per fargliela rivedere.
Della storia successiva ancora non so molto, salvo che negli ultimi dieci anni è stata di una mia collega che, dopo averla fatta risistemare non ha però avuto molte occasioni di usarla, tanto che ha passato gli ultimi sei anni nel cortile di un officina, fino a quando non mi ha chiesto di prendermene cura e me l’ha regalata.
Nella “risistemazione” ha fatto riverniciare la Giardiniera bicolore bianca e rossa, da qui il nome di “Pimpa”, come il cagnolino del mio avatar. Devo dire che temo che nel lavoro di riverniciatura e ripristino sia stata presa qualche scorciatoia.
Però è sufficientemente sana da non richiedere alta chirurgia nei fondi, la meccanica è a posto: il motore gira bene, tiene la strada e frena bene. Non tiene molto bene l’acqua dentro, ma, essendo abituato alle macchine inglesi, non me ne faccio un cruccio.
Sicuramente ha avuto una vita lavorativa interessante: ad un certo punto è stato sostituito il musetto con quello di una versione precedente, e qualche adattamento è stato fatto anche in altri punti, come una chiusura aftermarket dei deflettori.
Anche le manovelle degli alzavetri non sono le sue, ma almeno funzionano. Le uniche cose che sono… curiose sono i sedili con i poggiatesta e i vetri posteriori oscurati con una pellicola. Non ambisco alla targa oro, ma qualche cosina va evidentemente corretta.
Però ha la cassetta dei ferri marchiata Autobianchi, vuoi mettere?
Visto che va bene, la mia intenzione è di godermela e, nello spirito tipicamente inglese della “rolling restoration”, di metterla a posto un pezzetto alla volta. Per ora la priorità è di sistemare la chiusura della capote, dei vetri a compasso e le varie guarnizioni in modo da renderla se non a tenuta stagna, almeno di mettermi in grado di guidarla con la pioggia senza dover usare l’impermeabile.
Man mano metterò in questo thread le sorprese che troverò e vi tempesterò di domande su come aggiustarle. Se c’è qualcuno che mi legge dalle parti di Pisa, magari abbiamo occasione di incontrarci.