Homepage Four › Forum › Forum 500 Club Italia › Il restauro della mia 500 › Ninin, 500 L del ’72
Dunque proseguo qui il resoconto degli interventi realizzati per riportare in circolazione la 500 L del ’72 che mi è stata regalata.
Ho battezzato la 500 Ninin, pronuncia “ni’in”, che in dialetto è un appellativo affettuoso destinato ai bambini: mi sorprende ogni volta che la vedo per quanto è davvero piccola, abituato ai cinque metri effettivi del 320D (4.70 m + 30 cm di dissuasore posteriore antitamponamento, volgarmente detto “gancio di traino”).
Da quando l’ho tirata fuori dalla rimessa è stato fatto:
Dal meccanico: impianto frenante nuovo, pompa della benzina
Dal gommista: nuovo treno di gomme
Da me: capote, specchietti, cuffia del cambio, gommini sui pedali
Dall’elettrauto: interruttore antifurto, installazione Powerspark al posto della puntina
Quello che resta da fare:
Collaudo (probabile spurgo dei freni necessario)
Visitina dal carrozziere per diagnosi ruggine e sostituzione raschiavetri
Sostituzione giunto elastico del cambio, olio cambio, gommini varii, mollette portiera, installazione filtro benzina, pulizia filtro centrifugo dell’olio
Quello che si farà quando possibile:
Cerchi in lega
Fendinebbia
Pii desideri ed intenzioni:
Coppa dell’olio 3.5 litri
Marmitta inox
Trombe ad aria compressa
Pompa freni miniservo
Contagiri e termometro olio
Stato attuale:
L’elettrauto è rimasto impressionato dalla regolarità di funzionamento del motore 🙂
Grazie Lucio per queste immagini.
Piano piano riuscirai a effettuare tutti i lavori che hai descritto e a far diventare la tua 500 “full optional”.
🙂
P.S.
Mi ha fatto sorridere il soprannome che hai dato alla tua auto, dalle mie parti “é un appellativo affettuoso destinato ai …..porcelli”
:laugh: :laugh: :laugh:
È bello leggere quanto la 500 entri nel cuore, grazie Lucio. 😉
Ottimo Lucio, un solo consiglio se mi permetti: se hai la dinamo sulla 500, lascia perdere le trombe……
Avevo anche io le Fiamm Mercury e a bassa velocità la corrente non riusciva a far andare il compressore in maniera efficace (in pratica sfiatavano stile Gamberini dell’Ispettore Coliandro :laugh: )………..sono dovuto tornare al caro vecchio clacson originale…….
Grazie dei consigli e dell’incoraggiamento. Avrei fatto tutti gli interventi in un colpo solo ma c’è anche il 320D che reclama attenzioni e finanziamenti (trasmissione sfiancata nientemeno), poi certi lavoretti mi piace farmeli da me.
Per le trombe è tutto in studio, consideriamo che:
– prendo la corrente direttamente ai morsetti della batteria, comandandole col relais (che ha anche il fusibile incorporato)
– non deve essere per forza il “mostro” che ho ora sul BMW, posso cercare un modello più leggero. Non è tanto l’idea della tromba in sé quanto la necessità di montare un buon stura-orecchie per le curve cieche delle strade di montagna.
Intanto comincerò a sferruzzare col comando dei fendinebbia, con l’occasione vedo i volumi disponibili, i punti dove ancorare i relais, le caratteristiche della batteria ecc…
Devo anche studiare una piastrina a incastro da mettere al posto del posacenere per fare da basamento per l’albero degli strumenti e per la presa da accendisigari.
Ricevuti due fanali da locomotiva da NocciolinaAbarth :woohoo: Ora mi metto a cercare un tubo inox per farmi eventualmente un ercolino anteriore su misura.
Bon alla fine, ho “preso la L per gli ercolini”, espressione equivalente nostra di “prendere il toro per le corna” per i comuni o “prendere il Maestro per i polsi” per noi Judoka. Ho fatto un mega-ordine da un noto preparatore con tutti gli articoli di cui alla sezione “Pii desideri ed intenzioni” (meno le trombe che sono solo da trapiantare). Finché ce n’è, me li spendo. Quando non ce ne saranno più, almeno avrò un contagiri Abarth su cui piangere.
Questa marmitta mi piace un sacco; se penso a tutto il lavoro che c’è dietro non è nemmeno cara.
Sei stato colpito dalla … cinquecentite. 🙂 😉
Forma acuta!
🙂
Suvvia, non ho nemmeno ancora portato il motore in rettifica per farlo diventare un 600 :laugh:
Per ora si tratta solo di renderla unica ed inconfondibile, così che i miei amici in Polizia la riconoscano più facilmente quando me la ruberanno :whistle:
Il contagiri ha incluso un foglietto di istruzioni molto chiaro, purtroppo il termometro dell’olio non ha niente. Sul retro ci sono tre contatti, un +, un – ed un G.
Per deduzione deduco:
– Il + va connesso ad un positivo sotto chiave per alimentare tutto il circuito (sicuramente con un fusibile, diciamo da 2 ampère? Già che ci sono faccio una derivazione unica, comune col contagiri, con un solo portafusibili)
– Il – tecnicamente sarebbe un + che va connesso all’unico contatto del bulbo temperatura olio (che altro non è che una resistenza il cui valore cambia con la temperatura)
– Il G starà per Ground (terra in inglese) e andrà a massa perché il circuito si chiude tramite la scocca. Cosa un pò strana perché anche la resistenza dell’insieme scocca cambierà con la temperatura, ma del resto non si tratta di un termometro da laboratorio che misura il millesimo di °C :laugh:
Vi sembra coerente?
Per me il + è il positivo, il – è la massa e alla G metterei il segnale del bulbo………. Ma attendiamo altri pareri.
Intanto comincio a fabbricare l’albero portastrumenti, una cosa essenziale giusto per tenerli su :silly:
Ripeto anche qua a beneficio dei posteri:
per il manometro temperatura dell’olio venduto senza istruzioni, il contatto + deve provenire da un positivo sotto chiave, il – va a massa e il G va al sensore.
Sabato l’elettrauto mi ha detto che non è ancora riuscito a montare il ruttore Powerspark perché mancherebbe una rondella da mettere sull’albero dello spinterogeno per trattenere il rotore in posizione :blink: Di un accrocco simile non ho mai sentito parlare, penso che il rotore stia a posto semplicemente per gravità e, se anche dovesse saltare un pò sui dossi, c’è sempre il contatto rotante per trattenerlo.
E anche i cerchi in lega sono in viaggio: modello M senza coppette, ho esitato parecchio perché anche i Lesmo e gli Abarth a nervature mi piacevano molto; tutti gli altri, i Millemiglia e quelli a raggi di varie fogge, mi davano un aspetto troppo moderno. I cerchi d’epoca dei modelli più pregiati non so perché ne vendono solo uno per volta. Ero anche tentato di aspettare un’occasione, ma non voglio girare con la ruggine nei cerchi originali fino alla “consommation des siècles” come dicono di là.
Immagino che dovrò applicare un trattamento ai tamburi perché resteranno visibili al centro dei cerchi, quindi ci vorrà una spruzzata di nero resistente alle alte temperature, giusto? O posso montare in qualche modo le coppette delle ruote di serie?
Quali sarebbero i modello M senza coppette?
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