Homepage Four › Forum › Forum 500 Club Italia › Il restauro della mia 500 › Ninin, 500 L del ’72
Grazie a te Ale per il suggerimento che mi avevi dato sulla sostituzione dei braccetti.
Lato carburatore ho smontato l’FRGB 28 perché la teoria del galleggiante che aveva perso il livello improvvisamente non mi convinceva del tutto. Sì che questi sono in plastica e soggetti ad appesantirsi col tempo, ma volevo anche controllare che il piano d’appoggio fosse, appunto, un piano.
Credo che aspirazioni d’aria dalla basetta diano pressapoco gli stessi sintomi in quanto al minimo bene o male la benzina esce lo stesso, a farfalla aperta la perdita è abbastanza ininfluente vista la quantità d’aria aspirata, ma nei regimi transitori si fa sentire in quanto il circuito del massimo non riesce a entrare in funzione correttamente per mancanza di depressione.
Ammetto di non sapere che influenza abbiano gli scossoni su questo problema. Probabilmente la variazione del livello della benzina nel pozzetto dell’emulsionatore contribuisce allo scompenso.
Comunque, la base del carburatore era imbarcata al punto che la deformazione era visibile già a occhio nudo, senza piano di riscontro.
Ho quindi proceduto a una spianatura artigianale, col metodo della carta abrasiva su tavolo, per ripristinare la planarità.
Ho comunque sostituito il galleggiante e lo spillo con quelli del carburatore da 30, dato che ero sicuro che questo non aveva problemi in questi componenti.
Rimontato il carburatore e serratolo con la dovuta forza ho notato una cosa curiosa, l’asse della farfalla era diventato molto duro. Sicuramente l’asse si era scavato un foro asimmetrico nel corpo disassato: riportando il corpo in geometria con la forza dei bulloni di fissaggio, il foro dell’asse è rimasto deformato e la farfalla non muoveva più con la dovuta scioltezza. Ho quindi ridotto il serraggio fino a rendere possibile un movimento abbastanza fluido dell’asse, accettando le perdite di aspirazione che ne possono derivare. Infatti il problema delle incertezze si è di molto ridotto ma non è del tutto scomparso. Sto pensando di risolvere in via definitiva con un cordolo di Motorsil.
Neppure il cordolo di motorsil applicato con tutte le cure del caso ha risolto il problema, allora ho deciso di cambiare proprio carburatore e ho tirato fuori il vecchio Weber.
Anche questo ha fatto oggetto del trattamento: spianatura della base e pulizia sommaria dei condotti col pulitore spray
Ho smontato la farfalla perché la molla toccava contro la cartavetro e rischiava di limarsi a sua volta.
Montato con tutte le attenzioni, regolato il minimo con la Colortune, riparto e… fa esattamente lo stesso difetto!
Lo stesso problema con tre carburatori diversi non può quindi venire dal carburatore. Deve trattarsi del circuito di accensione.
Non avendo voglia di fare il rabdomante delle dispersioni, ieri sera ho semplicemente smontato la bobina Panda 30 e l’ho sostituita con la sua originale, rimettendo al suo posto la calotta dello spinterogeno col distributore.
Parto per la prova e… fila tutto liscio!
Mi hanno tratto in inganno l’abitudine ad avere problemi con la carburazione e la natura particolare del problema, che faceva proprio pensare a un inconveniente nell’alimentazione. Di solito i problemi del circuito d’accensione risultano nell’arresto completo del motore, in questo caso invece una dispersione incostante faceva sì che alle candele a tratti non arrivasse più scintilla. Probabilmente il difetto si presentava a qualsiasi regime, ma a giri alti le interruzioni duravano comparabilmente di meno e sembravano meno intrusive.
Resta il mistero sulla causa reale del problema: smontando il circuito ho verificato che i collegamenti erano effettivamente tutti ben saldi e non c’erano fili scoperti. La resistenza ballast non toccava sulla scocca. Probabilmente rimontando tutto di nuovo il problema si risolverebbe spontaneamente così come s’era creato…
Si potrebbe dire che quando non sai da dove venisse un problema, vuol dire che non l’hai risolto.
È andata a meraviglia fino a che non ha cominciato a scaldare (olio intorno agli 80 °C, quindi poco sopra la temperatura normale).
Come ha preso caldo, è finito tutto: strattoni, fatica ad accelerare, praticamente da buttare. Ho dovuto fermarmi diverse volte sul tragitto per far raffreddare perché diventava inguidabile.
Ieri sera parto quindi con un altro giro di controlli:
– tappo del serbatoio: a volte faccio una fatica disumana a levarlo e pensavo che fosse lo sfogo che non funzionava e faceva andare in depressione. In realtà non era il caso, lo sfogo era libero
– retina del pescante: l’ho smontata, era pulita ma le ho dato comunque una soffiata di pulitore
– gioco valvole: un paio di valvole erano leggermente chiuse, si vede che la testata si sta assestando dopo l’ultimo rimontaggio
– anticipo: a mano girava senza impedimenti, ho comunque spruzzato di pulitore e innaffiato di WD 40
– messa in fase: il meccanico da cui l’avevo portata l’ultima volta ha anticipato un poco rispetto alla regolazione standard, ora sarà 12-14 gradi a occhio, ma dato il tipo di motore credo che sia una buona regolazione, non esagerata.
Rimarrebbe la pompa della benzina, ma è di buona fattura e abbastanza nuova, oltre ad essere montata col distanziale del 126. Se l’astina di comando fosse troppo corta, il problema dovrebbe semmai essere più evidente a freddo che a caldo.
Riparto fiducioso pensando di aver risolto col gioco valvole, a caldo resto di nuovo a piedi. Cioè, come prima, il motore gira, ma accelera spezzettando e a regime ha vuoti.
Con un divertentissimo cambio dell’impulsore nello spinterogeno al buio e districandomi fra i tubi roventi (ma lampadina frontale e guanti di cuoio aiutano) ho accertato che cambiando l’Accuspark col secondo che avevo va meglio, anche a 80 °C, ma accenna comunque a spezzettare.
Prossimamente rimonterò quindi la bobina Panda 30, che probabilmente non c’entrava nulla col problema, e modificherò il paracalore della marmitta per poterlo rimontare.
Grazie Lucio, una descrizione particolareggiata del difetto e le sue possibili soluzioni sono molto utili per far acquisire esperienza a tutti.
Grazie a te 🙂 In realtà avrei dovuto essere più metodico e fare una prova per volta, per escludere un fattore per ciascuna prova. Il fatto è che erano tanti i possibili problemi che escludendoli uno per volta avrei passato tutta l’estate col motore che strattonava.
Come previsto ho:
– sagomato e rimontato il paracalore della marmitta (Carlo Abarth mi scuserà la storpiatura)
– rimontato la bobina Panda 30 con la sua resistenza
– cambiato le candele con le Champion 82, prima avevo le 87 e potevano essere un po’ troppo calde
Di fatto adesso è tornata a funzionare bene in tutte le condizioni, ha solo il minimo che resta un filo alto, probabile aspirazione d’aria dalla base del carburatore o dall’asse della farfalla.
Quando non ero sicuro di poter risolvere con questi interventi mi sono anche procurato un kit per un intervento più radicale.
Più informazioni qui: https://www.500clubitalia.it/forum/guide-degli-utenti/244889-accensioni-elettroniche-per-i-cinquini?start=20
Per adesso il motore va bene e non ho urgenza di fare questa modifica, ma comincerò lo stesso a studiare su come fissare i componenti in modo pulito. Pensavo di sfruttare i due prigionieri di fissaggio del regolatore fabbricando una piastra di supporto su misura.
Ho trovato a prezzo stracciato un secondo paio di fendinebbia Lucas FR 8 completi di coperchi. Uno dei due mancava della finestrella trasparente che serve a vedere se le lampade sono accese, l’ho ricostruita con un pezzetto di plexiglas e ho ripassato il blu delle scritte
Un tocco “made in England” per la tua 500 😉
Approfittando della settimana di immobilizzazione forzata causa Festival di Sanremo ho fatto montare dal meccanico i giunti tripoidali e revisionare i fuselli che davano segni di fatica.
Ora non sento più i vari ciottolii dei giunti e dei fuselli laschi. La frizione è col parastrappi quindi c’è sempre un elemento elastico a salvaguardia della trasmissione.
Bel lavoro Lucio! :like
Chiaro che ora, dopo un bel collaudo, ci aspettiamo la recensione 😉
Anche sulla frizione :cheer: 😉
Dopo averci girato un mesetto in tutte le condizioni, dalla strada liscia fino alla stradina di campagna dissestata con pendenza al 30% più IVA, posso esprimere un parere informato.
Sono spariti tutti i rumori di ciottolio dovuti al fatto che i giunti originali lavoravano in flessione per la posizione ribassata del gruppo motore/trasmissione. Probabilmente, dato che questo sforzo si scaricava in attrito sui cuscinetti, s’è anche guadagnato qualche nanoNewton di scorrevolezza in più.
Non ho pensato di comparare i pesi dei due tipi di giunto, non avendoli mai avuti in mano contemporaneamente. Il tripoidale è bello pesante, ma dubito che pesi più dell’assieme giunto/campanella originale, in ogni caso la differenza a livello di massa non sospesa mi pare trascurabile.
Naturalmente, perdendo un elemento elastico fra le ruote e il motore, la meccanica è diventata più ‘nervosa’ e si sente specie riattaccando la frizione o nei passaggi bruschi fra spinta e rilascio, ma è solo questione di sensazioni, nulla di preoccupante.
Come detto nelle discussioni su questo argomento qui nel forum, se si sceglie di montare i tripoidali è d’obbligo installare anche la frizione con parastrappi, altrimenti si resta privi di elementi elastici nella trasmissione e si rischiano rotture.
Questo tipo di frizione l’avevo già da prima, su una partenza violenta non para gran ché, strappa lo stesso :laugh: ma offre comunque un confort di guida superiore alla frizione normale e nel mio caso ero obbligato a montarla, prevedendo appunto di installare i tripoidali.
Grazie Lucio. Descrizione chiarissima :like
La frizione è della 126bis?
Onestamente non saprei. L’avevo presa come “frizione con parastrappi per FIAT 500/126” su uno dei vari ricambisti Ebay.
La consiglierei a prescindere, a salvaguardia degli elementi della trasmissione.
Fra un raduno e una corsa in Aurelia c’è ancora tempo per fare qualche piccolo intervento.
Innanzitutto l’alternatore aveva cominciato a dare problemi di carica: con tutte le luminarie accese si accendeva la spia, come essere tornati con la dinamo.
Possibili problemi: regolatore guasto, spazzole consumate, piastra diodi sporca.
I regolatori è raro che si guastino, la loro elettronica è comunque abbastanza basica ed è concepita ed assemblata in modo da poter operare a lungo nell’ambiente “estremo” del vano motore. Comunque nel dubbio ho provato a sostituirlo con quello originale. Sul Magneti Marelli il regolatore è lo scatolotto alettato fissato con due bulloni da 7 al lato destro del supporto, si connette con due cavi al portaspazzole. Si può cambiare anche senza smontare la cinghia.
Non avendo segmenti sul collettore del rotore, le spazzole si consumano meno rispetto a quelle delle dinamo, ma prima o poi arrivano alla fine anche loro. Ho dunque cambiato il pezzo che nell’alternatore è un assemblaggio unico con la plastica di supporto e i contatti, non è possibile cambiare solo i carboncini.
Bisogna disconnettere i 4 cavi che vi sono collegati e svitare la vite a croce che lo tiene a posto, può essere estratto senza smontare l’alternatore dal motore ma per praticità almeno la cinghia va tolta.
Una delle due spazzole era quasi finita.
Ultima cosa, la pulizia della piastra diodi. La polvere di grafite creata dalle spazzole vi si può depositare sopra, creando uno strato di craccia conduttrice che annulla l’azione dei diodi e quindi la corrente generata dall’alternatore. Per pulirla vi si accede levando la griglia in plastica verde, una spruzzata di pulitore per freni può bastare.
Procedo poi poco per volta a studiare come installare l’accensione elettronica.
Ho preparato una basetta del carburatore fornita di beccuccio per il tubo che porta la depressione del condotto d’aspirazione al manocontatto.
Ho fatto una prova di ingombro dell’assieme bobina – nanoplex – manocontatto
I fasci di cavi andranno ovviamente “pettinati” e raccolti in tubetti o fissati con fascette, in sede di assemblaggio definitivo.
Ho fatto anche una prova per assemblare il supporto del sensore di posizione e la ruota fonica. Giusto per capire ingombri, posizione e messa in fase.
Non correlato a tutto ciò, ho montato un filtro lavabile al posto di quello standard. È di un modello concepito apposta per inserirsi nella scatola filtro originale.
Grazie Lucio.
Sempre interessante il tuo argomento 😉
Ma quel filtro? Hai qualche informazione in più?
Che vantaggi può portare?
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