Homepage Four › Forum › Forum 500 Club Italia › Il restauro della mia 500 › Ninin, 500 L del ’72
I tuoi 🙂 O meglio, le repliche di bassa lega dei tuoi. Come fai a mantenere il tamburo bello pulito, l’hai verniciato?
Si tratta di questi, appena ricevuti:
Ho verniciato i tamburi di nero, spazzolando e pulendo per bene la bulloneria ed il coperchio paragrasso
Ok grazie. Stavo pensando che potrei anche darci un colore diverso ma se non è una pittura resistente al calore potrei ritrovarmela che “bolle” sulle dolci e brevi discese delle nostre amene stradine (ho qui a portata di mano i circuiti del Rally di San Remo e del Rally di Monte Carlo) :laugh:
E insomma, speravo di riuscire a recuperarla questo fine settimana e invece ancora niente.
Il meccanico dice di aver sistemato i freni, la porta al precollaudo informale ed è finalmente tutto perfetto, fanno per passare al collaudo vero e proprio e non risulta iscritta sull’archivio informatico, malgrado all’ACI dove avevo fatto il passaggio di proprietà mi avessero assicurato che era iscritta.
La mia ultima ricerca su Google è stata “Immatriculer un véhicule étranger en France” 😆
Edit: all’ACI mi confermano che risulta… e non sono andato dalla stessa agenzia di prima proprio per avere un parere neutro. Anche sul Portale dell’Automobilista, ho 30 punti di patente e una sola vettura, la 500. Comincio a credere che si siano sbagliati al collaudo.
E finalmente stasera ho recuperato la bestiolina, collaudata e tutto a posto. Portarla a casa è stato un pò avventuroso, ecco un riassunto della conoscenza reciproca fra una macchinetta popolare del 1972 e un imbranato che si è abituato a un cambio automatico dietro un 2000 turbodiesel:
– Come mai non ci sono le lettere P R N D sulla leva del cambio?
– Che serve sto pedale a sinistra? Sarà il freno a mano come sulle Mercedes?
– Ma guarda sto farabutto dell’elettrauto! Mi ha smontato il contagiri, l’econometro e il termometro!
– Si sarà avviato il motore? Come mai non entra la retro? EHI TU RIMONTAMI SUBITO I SENSORI DI PARCHEGGIO!! E… Ehi, che ci fa qui il paraurti? Non era 4 metri più indietro?
– Ah ecco a che servono le frizioni col parastrappi… RIDATEMI IL CONVERTITORE DI COPPIA! O DENUNCIO LA FIAT AL TRIBUNALE DEI DIRITTI DELL’UOMO!!
– Ricordati: coppia massima a 4400 giri, non a 1600… Ma senza contagiri che ne so io?!? Aspetta… sì sì… un rumore familiare… un motore di Stuka in picchiata… ecco, dev’essere questo il fuori giri! Ah ecco a che servono le linette rosse sul tachimetro!
– Bene, per accellerare accellera… Riuscirà anche a fermarsi? Sì la doppietta, non è quella che usa lo zio per fucilare i tordi?
– “E tu quello lo chiami frenare, soldato Palla di Lardo? Ma tu ci sei nato sotto forma di viscido sacco di lardo, o ci hai studiato per diventarlo?!? Forza, spingi più a fondo, Palla di Lardo! Mio nonno paraplegico avrebbe fatto meglio di te! SCHIACCIA SU QUEL PEDALE CICCIA MOSCIA!!”
No scherzo, dopo le prime doppiette troppo timide, alcune cambiate da dieselista un pò premature e qualche sudore freddo per la frenata incerta, ci siamo trovati. Ho portato il cinquino a casa senza far frantumazioni.
:laugh: :laugh: :laugh:
E con le impostazioni di navi e radio come ti trovi???
:laugh: :laugh: :laugh:
:laugh: :laugh: :laugh:
Con il navigatore di serie come ti sei trovato ??? :whistle: :whistle: :whistle:
Benissimo, molto utile:
Fra-seicento-metri_gira-a-sinistra._Inizia-a-frenare-ora-che-non-si-sa-mai.
Fra l’altro appena son risalito sull'”aereo” turbodiesel, le prime due frenate sono state delle belle inchiodate perché avevo ancora l’abitudine alla pressione sul pedale richiesta dal cinquino…
Domani comincio a smontare qualche pezzetto 🙂
😆 😆 Ti ha fatto sudare, ma più la guiderai e più te ne innamorerai. 😉 :like
Oggi più che sudare si è mangiato polvere. Ho voluto fare il lavoro sul contagiri, ciò significa smontare una parte della tappezzeria e i sedili posteriori.
Ieri sera ho fabbricato un supporto in plexiglass per il mio assemblaggio per gli strumenti aggiuntivi
Dovevo quindi passare due cavi verso il cofano motore. Ho scoperto che la fonte della polvere che infestava l’abitacolo erano i vecchi coprisedili, che all’interno avevano una schiuma sintetica, che si è seccata e mi ha lasciato un dito di polvere ovunque.
La cosa interessante è che sotto i coprisedili infarinati c’era una bella selleria in color ocra originale 🙂
E dentro la scocca, nel vano chiuso dalla paretina di plastica laterale, c’erano cinque o sei fogli di carta abrasiva dimenticati là da quarantacinque anni.
Con la scusa ho cambiato la guarnizione della portiera lato guidatore, un lavoretto facile facile che son comunque riuscito a far male, lasciando una giunzione pessima.
Dopo con lo schema elettrico sotto il naso sono partito a caccia dell’elusivo “positivo sotto chiave” da cui alimentare gli strumenti.
In realtà è stato semplice perché dal blocchetto arrivano quattro cavi, un rosso per alimentare, un azzurro, uno grosso e uno piccolo neri. Il grosso nero è uno dei famosi positivi e va all’interruttore delle luci, ho dunque intercettato quello con un bel morsetto e ne ho riportato una diramazione alla destinazione d’origine con un cavo di sezione equivalente.
Lo schema elettrico del contagiri era di una chiarezza esemplare e cablarlo è stato semplice, il bulbo temperatura quando si sa che il G va allo strumento è anch’esso rapido e indolore.
Con una scatoletta portafusibili imbullonata al montante della cerniera del cofano e una terra ottenuta raschiando la pittura da sotto un bullone delle bocchette dell’aria calda, si è concluso il difficile. Fascette qua e là per non avere fili che sbisciano in giro (magari proprio nella traiettoria dei bracci dei tergicristalli) e via.
Col senno di poi avrei ordinato altri colori di cavi perché con solo il blu e il nero pure io che avevo tutto lo schema in testa a un certo punto non capivo più niente.
RImangono da fare le connessioni delle lampadine di illuminazione degli strumenti e il montaggio del bulbo temperatura, quando potrò montare la coppa. Per ora lo strumento è tutto cablato ma non è alimentato (basta non montare il suo fusibile).
Quando fra calci e starnazzi il bicilindrico è andato in moto e ho visto la lancetta alzarsi, ecco io non ho ancora avuto bambini, ma penso che un uomo che diventi padre per la prima volta provi pressapoco la stessa cosa.
Grande è stato anche il sollievo nel constatare che l’estintore si è rivelato una precauzione superflua.
Curiosa la scelta del plexi per la realizzazione del supporto.
Mi piace il risultato finale, il contrasto tra i due diversi stili di accessori, “il nuovo” dato dagli strumenti aggiuntivi ed il “classico”, che le prolunghe per gli interruttori ed il nastro orario inesorabilmente creano.
🙂
All’inizio pensavo di farlo di legno, poi ho visto quel bello scarto di plexiglass tutto lucido… Una volta chiuso il cofano dietro è buio e non si vede praticamente nulla.
Mi piace come materiale, si lavora come il legno ma senza l’incognita della vena, le sole accorgenze sono di proteggere le superfici con del nastro adesivo prima di lavorarlo e di forarlo piano se si devono ottenere fori precisi, altrimenti la punta scaldando allarga il foro.
Per trattenerlo in posizione bastano i 4 bulloncini sugli angoli, che si ancorano alla lamiera con rondelle e dadi. Così non ho dovuto forare nulla nella macchina, né sacrificare il posacenere originale.
Oggi Ninin sta dal gommista per cambiare le ruote e controllare una delle gomme posteriori che devo aver già forato (grazie, Comune che impesti le strade di dossi invece di tappare le buche!)
Nel mentre, un complemento d’informazioni sulle connessioni elettriche. Ricordate solo che questa è una L, già la R dovrebbe avere connessioni differenti.
Questo è il retro del cruscotto in zona interruttori delle luci. Vicino al tappo del blocchetto d’accensione, l’interruttore delle luci col cavo nero (freccia rossa) da cui si può pescare il positivo sotto chiave.
La freccia blu indica la massa del serbatoio e del relais delle frecce a cui ci si può raccordare per le masse, a condizione di avere un faston di diametro generoso.
Ninin è diventata bimetallica B) Farò meglio a legarla con un cavo d’acciaio al lampione, sta diventando troppo carina, una di queste mattine ce ne ritrovo due, anche se l’interruttore antifurto funziona talmente bene che stava fregando pure me…
Il contagiri in funzione. Alla guida rimane un pò coperto dal volante ma a me serve solo il basso (per sapere quando il motore è in moto) e l’alto (per il fuori giri)
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