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In questi giorni sto lavorando ad un gruppo cambio-differenziale per il mio motore in fase di revisione.
Quindi prima di tutto grazie a Daderace per la guida, che è davvero bella e fatta con tanta passione. E grazie anche al mio angelo custode che mi sta assistendo con grande pazienza in questo lavoro (ciao Guido!).
Vorrei condividere con voi qualcosa della mia esperienza.
Per prima cosa, aperto il carter anteriore della scatola cambio ho trovato il dado dell’asse primario (tripla) completamente lasco. Fortunatamente la coppiglia, sia pur sottodimensionata è riuscita a trattenere il dado prima che fosse troppo tardi.
Anche all’albero secondario, la coppiglia era leggermente sottodimensionata, ma è risultata tranciata, ed una volta rimossa il dado si è allentato senza sforzo. La parte della coppiglia caduta sospetto che abbia girato tra gli ingranaggi graffiando la parte interna del carter e l’ingranaggio del rinvio contachilometri che ho dovuto sostituire.
Vista l’importanza dei serraggi di questa parte meccanica, vorrei soffermarmi sull’importanza di utilizzare sempre coppiglie nuove e della misura appropriata. Il foro passante nella parte filettata di entrambi gli alberi è di 3 mm. Io ho utilizzato coppiglie da 2,9mm.
Un altro punto riguarda le coppie di serraggio: Per quanto riguarda l’albero secondario (pignone), tutti sembrano concordi nel considerare 5kgm la giusta coppia di serraggio.
Per quanto riguarda l’albero primario (tripla), sul manuale di revisione FIAT 500 l’albero viene indicato come 14CN5 e la coppia di serraggio indicata è di 2,5/3,5 kgm. Lo stesso valore di coppia di serraggio viene indicata sul manuale Haynes. Sul manuale revisione cambio 126, l’albero viene indicato come 15CND3 e la coppia di serraggio è indicata a 5kgm. Visto come ho trovato i dadi all’apertura del carter ho preferito serrare tutto a 5kgm, ma un vostro consiglio sarebbe di conforto… :).
L’ultimo punto riguarda il paraolio accoppiato alla boccola di bronzo del supporto cuscinetto reggispinta: Prima di iniziare la revisione del cambio, avevo comperato un kit di guarnizioni “made in Poland”. In quel kit è inserito un paraolio normale, con un solo sottile labbro interno. In realtà, come suggeritomi dal mio angelo custode, il parolio giusto è un paraolio specificamente disegnato per lavorare con l’albero in rotazione, con tanto di freccia ad indicarne il senso di rotazione. In questo caso il labbro del paraolio ha un disegno particolare, con una superfice di appoggio più ampia e disegnata per facilitare la lubrificazione sull’albero (vedi foto).
Guardando la foto dell’usura dell’alberino postata da Daderace, mi viene il sospetto che la scanalatura chiaramente visisbile, sia dovuta proprio ad un paraolio “generico”, (o forse alla frizione eccessiva dell’anello a molla del paraolio sul metallo dell’alberino).
Scusate per la qualità delle foto ma spero che rendano l’idea.
Mi accodo (un po’ tardivamente) per fare i miei più vivi complimenti a Davide per un Tutorial così ben realizzato e particolareggiato.
Ci rende partecipi della sua totale padronanza circa la revisione di un organo tanto fondamentale quanto in effetti un po’ bistrattato dai più.
A maggior ragione lo ringrazio perché capisco la difficoltà di realizzare foto in quei passaggi dove le mani unte e la “confusione” non aiutano di certo.
Oggi, dove la figura del meccanico riparatore è via via rimpiazzata dal “sostitutore” di pezzi o di organi già pre assembalti, questo Tutorial assume ancor più valore ed è da tramandare a futura memoria.
Grazie
Ciao a tutti, sono d’accordo con tutti voi per questa stupenda guida alla revisione e del cambio, e anche io faccio i complimenti a davide, però io non ho nessuna esperienza in merito, in alcuni passaggi faccio fatica a capire quello che bisogna fare e come, pertanto chiederò il vostro aiuto
[quote=”500_Lucio” post=347354]L’ho trovato nel manuale Haynes che mi sono procurato, stante la difficoltà nel reperire i manuali d’officina e il fatto che capisco bene l’inglese. Penso sia stato redatto a partire dal manuale FIAT con alcune semplificazioni dovute al fatto che si indirizza ad amatori competenti piuttosto che a meccanici professionisti.
Ecco comunque il passaggio, al punto .14
[/quote]
Buonasera a tutti,
Nelle foto allegate vi propongo la mia interpretazione sull’argomento “misura coppia di rotolamento”: Una cosa a metà strada tra una macchina leonardesca ed una creatura di Mucciaccia.
Ho quasi completato la revisione del cambio, ed ho dovuto accettare il fatto che non ho la minima esperienza di come questa coppia di rotolamento debba essere valutata manualmente.
Da cui la necessità di ottenere una misura non certo precisa, ma quanto meno verosimile.
In breve: il disco è stato ricavato dal fondo di cassette della frutta in cartone pressato, ed è costituito da due dischi identici accoppiati interponendo il legno delle cassette di cui sopra in modo da creare una scanalatura che permetta al filo di scorrere lungo la circonferenza della ruota. Al centro un foro da 22mm leggermente lavorato in modo da farlo calzare sul millerighe del semiasse.
Il diametro del disco che ho ricavato è di 28cm.
Ho preferito utilizzare un disco di raggio definito, perchè fisicamente viene riprodotto il moto di una carrucola, rispetto all’asta che viene menzionata nel manuale Haynes e nei messaggi di cui sopra, dato che in questo caso il moto riprodotto è riconducibile al moto del pendolo (con conseguente scomposizione dei vettori).
Aggiungendo o togliendo acqua alla bottiglia posso quindi trovare il peso che permette di osservare un movimento costante della ruota che indica l’equilibrio tra la coppia di rotolamento e la forza espressa dal disco.
Si potrebbe anche agire in senso contrario fino a fare sollevare la bottiglia da terra facendo girare il semiasse opposto.
Una volta determinato la quantità di acqua contenuta dalla bottiglia è sufficiente pesarla per ottenere la coppia di rotolamento del nostro differenziale.
Nel mio caso la misura è drammaticamente bassa: Ho pesato 350g della bottiglia per un raggio di 14 cm,
che mi danno 4,9kgcm di coppia di rotolamento.
A questo punto, dopo avere verificato il gioco corona pignone, dovrò sicuramente intervenire anche sulle ghiere per ritrovare la giusta coppia di rotolamento, che come gia indicato da voi dovrebbe essere compresa tra 13 e 15 kgcm.
Mi farebbe piacere avere qualche vostro commento sul metodo di misura e su come intervenire per ripristinare la giusta coppia: Sarebbe secondo voi oppurtuno sostituire i cuscinetti, anche se non sembrano portare particolari segni di usura?
Grazie a tutti e buona serata.
[quote=”500_Lucio” post=347354]L’ho trovato nel manuale Haynes che mi sono procurato, stante la difficoltà nel reperire i manuali d’officina e il fatto che capisco bene l’inglese. Penso sia stato redatto a partire dal manuale FIAT con alcune semplificazioni dovute al fatto che si indirizza ad amatori competenti piuttosto che a meccanici professionisti.
Ecco comunque il passaggio, al punto .14
[/quote]
Buonasera a tutti,
Nelle foto allegate vi propongo la mia interpretazione sull’argomento “misura coppia di rotolamento”: Una cosa a metà strada tra una macchina leonardesca ed una creatura di Mucciaccia.
Ho quasi completato la revisione del cambio, ed ho dovuto accettare il fatto che non ho la minima esperienza di come questa coppia di rotolamento debba essere valutata manualmente.
Da cui la necessità di ottenere una misura non certo precisa, ma quanto meno verosimile.
In breve: il disco è stato ricavato dal fondo di cassette della frutta in cartone pressato, ed è costituito da due dischi identici accoppiati interponendo il legno delle cassette di cui sopra in modo da creare una scanalatura che permetta al filo di scorrere lungo la circonferenza della ruota. Al centro un foro da 22mm leggermente lavorato in modo da farlo calzare sul millerighe del semiasse.
Il diametro del disco che ho ricavato è di 28cm.
Ho preferito utilizzare un disco di raggio definito, perchè fisicamente viene riprodotto il moto di una carrucola, rispetto all’asta che viene menzionata nel manuale Haynes e nei messaggi di cui sopra, dato che in questo caso il moto riprodotto è riconducibile al moto del pendolo (con conseguente scomposizione dei vettori).
Aggiungendo o togliendo acqua alla bottiglia posso quindi trovare il peso che permette di osservare un movimento costante della ruota che indica l’equilibrio tra la coppia di rotolamento e la forza espressa dal disco.
Si potrebbe anche agire in senso contrario fino a fare sollevare la bottiglia da terra facendo girare il semiasse opposto.
Una volta determinato la quantità di acqua contenuta dalla bottiglia è sufficiente pesarla per ottenere la coppia di rotolamento del nostro differenziale.
Nel mio caso la misura è drammaticamente bassa: Ho pesato 350g della bottiglia per un raggio di 14 cm,
che mi danno 4,9kgcm di coppia di rotolamento.
A questo punto, dopo avere verificato il gioco corona pignone, dovrò sicuramente intervenire anche sulle ghiere per ritrovare la giusta coppia di rotolamento, che come gia indicato da voi dovrebbe essere compresa tra 13 e 15 kgcm.
Mi farebbe piacere avere qualche vostro commento sul metodo di misura e su come intervenire per ripristinare la giusta coppia: Sarebbe secondo voi oppurtuno sostituire i cuscinetti, anche se non sembrano portare particolari segni di usura?
Grazie a tutti e buona serata.
Venerdì sono stato a pranzo dai miei e complice un oretta di tranquillità ho voluto leggere insieme al Babbo quest’ottimo Tutorial.
Si è messo un po a ridere quando ha visto l’utilizzo del blu di prussia… una risata d’invidia più che altro perché nessun principale voleva spendere 2 lire per comprarlo e quindi si arrangiavano con un po’ d’olio 🙂
Per il resto, circa la regolazione dei cuscinetti dei semi-assi lui agiva così:
stringeva bene una ghiera e poi l’allentava di circa 1/6 di giro.
passava all’altra ghiera e rifaceva la stessa cosa.
Nelle diverse officine in cui è transitato negli anni’60 e inizio anni’70 si faceva così, per lo meno a Roma.
Per chi non ha esperienza credo sia una buona indicazione.
[quote=”francesco78″ post=350868]Venerdì sono stato a pranzo dai miei e complice un oretta di tranquillità ho voluto leggere insieme al Babbo quest’ottimo Tutorial.
Si è messo un po a ridere quando ha visto l’utilizzo del blu di prussia… una risata d’invidia più che altro perché nessun principale voleva spendere 2 lire per comprarlo e quindi si arrangiavano con un po’ d’olio 🙂
Per il resto, circa la regolazione dei cuscinetti dei semi-assi lui agiva così:
stringeva bene una ghiera e poi l’allentava di circa 1/6 di giro.
passava all’altra ghiera e rifaceva la stessa cosa.
Nelle diverse officine in cui è transitato negli anni’60 e inizio anni’70 si faceva così, per lo meno a Roma.
Per chi non ha esperienza credo sia una buona indicazione.[/quote]
Mi è piaciuta la risata di tuo padre relativamente al blu di prussia, una pasta per controllo ormai entrata in disuso.
Per fortuna ne ho ancora due tubetti:)
ciao,
in primo luogo complimenti vivissimi per la guida. E’ semplicemente fantastica e fatta bene e con tanta cura.
Approfitto del post per una domanda.
Io ho un vecchio cambio da revisionare che in pratica ha la campana con attacco 110F (buco centrale) ma sulla scatola leggo 126 AB. Deduco che sia stato montato un cambio sincronizzato del 126. Corretto?
Tra un po di tempo vorrei iniziare a revisionare il MIO cambio e tutta la trasmissone (montato su un 110f con scatole cambio 110f) e mi chiedo se il cambio di ricambio (ibrido mezzo 126) può servirmi per recuperare qualcosa o faccio prima a darlo via.
vi ringrazio
ciao
Marco
Non è detto, anche se probabile, che nella scatola 126 ci siano alberi 126 sincronizzati. Dato che le misure del pezzo non cambiano, si possono montare alberi 110 nella scatola 126.
L’unico modo per esserne certi è aprire il coperchio e vedere.
Buonasera a tutti 🙂
Colgo l’occasione per congratularmi con Dederace per l’ottima guida che ha condiviso con tutti noi.
Vorrei porvi un quesito, spero non troppo stupido.
Sto provando anch’io a “sincronizzare” il cambio della mia Cinquecento ma tra le varie difficoltà già incontrate oggi se ne è aggiunta un’altra….
Per caso c’è qualcuno che può spiegarmi perché nella corona e pignone (nuovi) che mi sono stati consegnati non c’è nessun riferimento scritto?
Come posso calcolare lo spessore senza tale dato?
Stavo pensando di regolarmi solo con l’ausilio del tracciante (Blu di prussia o similari) e procedere per tentativi ma credo che potrei impazzire prima di trovare un compromesso accettabile :laugh:
Inoltre, qualcuno sa dove si possono acquistare queste benedette rosette?
Grazie :whistle:
Ciao, purtroppo se non ci sono indicazioni sull’albero del pignone, non è possibile procedere con il calcolo usato per ricavare lo spessore della rosetta… temo che dovrai andare per tentativi verificando il risultato con il tracciante (blu di prussia o similari), o altrimenti puoi provare a chiedere informazioni al rivenditore.
Per le rosette invece, le puoi trovare nei negozi di articoli tecnici, quelli che vendono cuscinetti e materiale di questo genere, tanto per capirci 😉
Grazie per la solerte risposta :woohoo:
Credo proprio che in questo mio primo tentativo di metter mano ad un cambio propenderò per utilizzare una corona/pignone usati ma in buone condizioni con su inciso “0”.
Se alla prima accensione riesco a non sgranare tutto sarà poi il cambio della Bianchina a ricevere le medesime sevizie 👿
Avrò così il modo di utilizzare corona e pignone “vergini” con più calma e cognizione di causa.
Per adesso li faccio riposare in panchina e in settimana spero di riuscire a chiamare il produttore per avere delucidazioni; spero in una risposta utile e costruttiva :unsure:
Non è particolarmente importante che la quota del pignone sia a 0, salti solo una variabile della formula di calcolo. Ovviamente però la quota la devi sapere.
Si certo, il resto dei valori li ho già 😉
Era solo per non approssimare i conti, nella speranza di dover smontare il cambio meno volte possibile 🙂
Piccolo ma conclusivo aggiornamento sulla questione del pignone nuovo senza alcun valore inciso. B)
Dopo un brevissimo e cordiale scambio di mail con l’ufficio del produttore di tale articolo (fatemi sapere se è possibile fare il nome, sono stati così gentili e professionali che meriterebbero di esser menzionati) mi è stato assicurato che:
“… se manca qualsiasi cifra scritta in fondo al pignone (dalla parte opposta alla testa), puo’ considerare lo scostamento uguale a zero. ”
Mi sembrava serio e giusto condividere con voi tale informazione in modo da tranquillizzare chi, come me, si è trovato in una situazione non convenzionale.
Questo è un negozio di prova — nessun ordine sarà preso in considerazione. Ignora