Forums Le nostre 500 Vi presento la Topo G

  • This topic has 40 replies, 15 voices, and was last updated 20/02/202401:37 by riccardo.rabassini@gmail.com.
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  • #561430
    riccardo.rabassini@gmail.com
    utente

      Buonasera valorosi cinquecentisti,
      con qualche mese di ritardo, vi racconto una bella storia di un desiderio buttato lì parlando e che si é realizzato in poco tempo.. Andiamo con ordine.
      Tutto è cominciato nel 2020, quando per i 60 anni della 500 Giardiniera e D, decisi di acquistare i libri Fiat 500 l’utilitaria della libertà e Fiat 500 l’utilitaria per il lavoro. Nel leggere il primo ho scoperto e imparato molto sulla berlina di mamma (la prima, una F 68 arrivò a casa nel 71, la seconda una F 71 acquistata nel 79 e l’ultima ancora in mio possesso, una L 71 acquistata nel 93), nel leggere il secondo invece, un’illuminazione sulla via di Damasco. Eh si, la Giardiniera che da piccolo guardavo con curiosità mi ha conquistato totalmente perché unisce il gusto delle prime 500 N/D allo spazio e alla luminosità conservando il suo stile elegante anche da piccola wagon. L’entusiasmo ha contagiato il mio fiduciario tanto che alla prima occasione non si è fatto sfuggire una G 65 da restaurare, completa di tutti i pezzi originali.. “Se ne trovo un’altra ti interessa?” mi chiese, e la risposta fu “certo che si, sono disposto anche a fare un debito..” Mai frase fu più profetica, perché dopo poco tempo, é saltata fuori questa, sana marciante seppur a lumaca, ampiamente conservata e in più di qualche punto un po’ appassita e bellissima proprio per questo. Si tratta di una Giardiniera su base F prodotta a inizio 1967 e immatricolata l’8 marzo 67, colore Grigio Acciaio meglio identificato come grigio topo, e da qui ribattezzata Topo G. Conserva la targa di prima immatricolazione e persino il bollino della Commissionaria sul paraurti, un po’ ammaccatello ma ancora il suo. In questi mesi la G ha fatto molte visite dal “dottore” per tutte le operazioni necessarie dopo un lungo fermo e anche alcune straordinarie per rimediare all’usura di alcuni pezzi.. a giorni dovrei riprenderla e finalmente iniziare a macinare un po’ di km. eccola in foto, buona visione 🙂

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    • #570807
      riccardo.rabassini@gmail.com
      utente

        In questi ultimi tempi di meteo pazzo, una giornata di sole vale 1000volte tanto ed io non potevo che approfittarne per far sgranchire i semiassi alla G. Slow drive di rigore e sosta per qualche foto.. preferite quelle più nitide o quella dal sapore nostalgico con i colori da Polaroid?

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        • FotoGdic23.jpg
        • FotoGdic23_2.jpg
        • FotoGnostalgia.jpg
        #572139
        riccardo.rabassini@gmail.com
        utente

          Buonasera ragazzi, questo splendido fine settimana di sole mi ha offerto la possibilità di godermi una lunga Domenica a bordo della Topo G, verso una delle mie mete preferite che trovo ricca di fascino, ovvero la Colonia Edoardo Agnelli meglio conosciuta come Torre Fiat, situata a Marina di Massa. Oltre a rappresentare un esempio mirabile di architettura moderna, ci racconta della grandezza della Fiat e della sua funzione nel tessuto sociale, divenute ormai un ricordo lontano. La luce incredibilmente limpida è protagonista assoluta e dà risalto alla Torre bianca in contrasto al grigio acciaio della piccola Fiat

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          • GTorreFiat1.jpg
          • GTorreFiat2.jpg
          • GTorreFiat3.jpg
          #572149
          Truvlino
          moderatore

            Grande Riccardo, hai fatto vedere voglia di fare un giro in 500 anche a me .

            #572189
            riccardo.rabassini@gmail.com
            utente

              Di ritorno da uno dei rari giri domenicali di Dicembre, mi sono divertito a scattare questa foto alla G appena messa in garage, con la sola illuminazione della luce di cortesia. L’effetto é stato sorprendente tanto da rievocare le immagini dei depliant dell’epoca. Fa questo effetto anche a voi?

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              • FotosimilbrochureintG.jpg
              #572190
              drago500
              utente

                Davvero bella questa foto, grazie Riccardo.

                🙂

                #572802
                riccardo.rabassini@gmail.com
                utente

                  Buonasera ragazzi, approfittando della bella giornata con temperatura da primavera inoltrata, a bordo della G ho proseguito il viaggio a tema colonie marine. Questa volta sono andato verso sud, ovvero fra Pisa e Livorno, dove nei primi anni 2000, dopo un lunghissimo oblio, le colonie marine nate durante il regime fascista sono tornate a nuova vita. Un patrimonio architettonico importantissimo, risparmiato dai bombardamenti e abbandonato per decenni per i simboli e lo stile di vita che evocava a partire dal dopoguerra, é stato oggetto di un recupero che non ha avuto eguali in zone litoranee. Le colonie marine furono create principalmente con lo scopo di curare e prevenire le malattie respiratorie. Il regime le utilizzò anche per scopi di propaganda per far crescere sani e forti i figli degli italiani all’estero e quelli dei dipendenti pubblici. Dalla strada, dov’é possibile parcheggiare, si possono ammirare gli stili di questi edifici, una combinazione di architettura razionalista, futurista e littoria che a me affascina in modo particolare. Nelle foto, la Colonia Vittorio Emanuele III e la Colonia Rosa Maltoni riservata ai figli dei dipendenti postelegrafonici e dei ferrovieri. Un bel viaggio nell’architettura moderna che dopo 90 anni conserva intatta una grande eleganza formale.

                  p.s. Giovanni, se desideri approfondire l’argomento come solo tu sai fare, ne hai piena facoltà.. io mi sono limitato al riassunto didascalico (pure nel post a seguire) 🙂 🙂

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                  • ColoniaVEIII2.jpg
                  • ColoniaRosaMaltoni1.jpg
                  • ColoniaRosaMaltoni2.jpg
                  #572809
                  riccardo.rabassini@gmail.com
                  utente

                    Il viaggio nel tempo riserva anche un’altra sorpresa.. In questo territorio fresco di bonifica, sempre negli anni 30, precisamente nel 1933, quindi pochi anni prima della nascita degli studi di Cinecittà, a Tirrenia nascono gli Studi Cinematografici Tirrenia Film che l’anno successivo prendono il nome di Pisorno (da Pisa – Livorno, Tirrenia si trova a metà strada), di fatto la prima città del cinema in Italia. Utili principalmente a produrre film di propaganda, durante la seconda guerra mondiale vengono requisiti dalle truppe americane che li trasformano, fino al 1948, nel più grande deposito nel bacino del Mediterraneo. Nel 1961 vengono rilevati dalla Cosmopolitan Film di Carlo Ponti e restano in attività fino al 1969. Il grande cinema italiano é passato anche da qua, con i nomi più illustri sia fra gli attori che fra i registi. Altro aspetto particolarmente rilevante, é stata la creazione delle nuove professionalità che in Italia erano scarsamente rappresentate come i tecnici del suono e i fonici, direttori e ispettori di produzione fino ai truccatori, tutte figure poi traslocate a Cinecittà che vide la nascita nel 1937.
                    Dopo le immagini dell’epoca, vediamo la G davanti a ciò che resta di un passato così illustre.

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                    #572812
                    Diego76
                    utente

                      Complimenti per la descrizione dettagliata e le foto molto belle, suggestive, con la G proiettata negli anni 60. Le località che hai visitato non le conosco tuttavia leggendo il lavoro che hai fatto, si è svegliato l’interesse di approfondire su questi luoghi e costruzioni.
                      Secondo me c’è già tanto materiale per un bell’articolo di Slow Drive, su 4 Piccole Ruote.. potresti riproporre il tutto sul giornalino. E’ un itinerario molto interessante.

                      #572833
                      Gens Orsina
                      utente

                        Mi fa piacere essere conosciuto come l’apripista per questo genere di interventi, ma Riccardo si è superato con il servizio sulle Colonie, che oltre ad essere interessante è veramente ben articolato. Sposo in pieno il suggerimento di Diego76: un articolo nella rubrica Slow Drive su 4 Piccole Ruote darebbe un valore aggiunto al nostro già eccezionale bimestrale. Mi aspetto che tanti altri cinquecentisti – complice il bel tempo di questo periodo – seguano l’iniziativa di Riccardo.

                        #572837
                        riccardo.rabassini@gmail.com
                        utente

                          Grazie Diego e Giovanni per i vostri bei messaggi. Domani contatto la redazione e propongo l’idea.. chissà che davvero venga accolta con entusiasmo. Vi saprò dire 🙂

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